"Gli assistenti tecnici assunti per pochi mesi per fare fronte all'emergenza Covid-19, poi licenziati lo scorso 30 giugno, vanno lasciati al loro posto: lo prevede un emendamento al Decreto Rilancio, già approvato dalle Commissioni della Camera, che oggi approda nell'Aula di Montecitorio. Una manovra che si riallaccia al Piano nazionale di riforma, che accompagna il Def e che dovrebbe arrivare sul tavolo del prossimo CdM, il quale prevede di assicurare la fibra in tutti gli istituti entro due anni. Diventa così la regola il supporto tecnico-professionale assicurato durante la didattica a distanza a famiglie, alunni e lavoratori che hanno riscontrato difficoltà di collegamento alle piattaforme e nella gestione dei software. Per il sindacato, questi tecnici devono essere assunti in pianta stabile". Così una nota dell'Anief.
"Come vanno immessi in ruolo su tutti i posti vacanti -prosegue la nota- i precari amministrativi, collaboratori scolastici e Dsga che hanno svolto almeno 24 mesi, a cui vanno aggiunti i 40 mila Ata indispensabili per riprendere le lezioni in presenza a settembre e per assicurare i servizi minimi essenziali". Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ''con lo smart working che diventa una modalità di prassi, anche attraverso lo stesso attuale Decreto Rilancio, la didattica a distanza (seppure in casi estremi) sempre adottabile, la progressiva tecnologizzazione e digitalizzazione degli istituti e della didattica, la presenza di un assistente tecnico per istituto è diventata una necessità imprescindibile. Come vanno coperti con personale di ruolo tutti i posti vacanti e disponibili. Il coronavirus ci ha fatto comprendere che le necessità scolastiche sono mutate, che i lavoratori hanno bisogno di supporto e assistenza, anche alla luce dell'elevazione del livello tecnologico che il Governo vuole assicurare ad ognuna della 40 mila sedi scolastiche italiane''.