Over 55 anni sono oltre 400 mila nelle istituzioni scolastiche.
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - "Non si può pensare che il rientro in sicurezza a scuola di dieci milioni di persone, tra alunni, docenti e Ata - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - possa passare solo con la prevenzione. Certamente, noi siamo i primi a dire che i docenti e tutto il personale scolastico deve svolgere il test sierologico e se positivo anche il tampone, sempre se messo nelle condizioni di farlo, ma occorre anche monitorare il personale con attenzione. La scienza ci dice che un individuo dopo i 55 anni è più esposto alle conseguenze del Covid? Allora è bene tenerne conto, comunicando agli stessi docenti, Ata e dirigenti scolastici le linee di comportamento di esami diagnostici da seguire per verificare la compatibilità o meno della loro presenza nell'ambiente scolastico. Certamente, prima che dal ministero dell'Istruzione, il quadro di chiarezza deve partire da quello della Salute e della Funzione Pubblica. E bisogna farlo prima di subito". Per il sindacato Anief, "gli organi competenti non hanno tenuto conto che il numero del personale scolastico con età media over 55 (lavoratori fragili) riguarda quasi la metà. Ciò significa che ben oltre 400 mila insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, e molti altri dipendenti pubblici, sono "fragili" e più esposti al rischio Covid. Eppure l'INAIL lo scorso mese di aprile aveva redatto un documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla base dei dati epidemiologici disponibili, evidenzia che rientrano nella categoria dei soggetti "fragili" le lavoratrici e i lavoratori di età superiore ai 55 anni, ovvero di età inferiore ai 55 anni con alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) che in caso di comorbilità con l'infezione possono influenzare negativamente la severità e l'esito della patologia. Allora, perché dell'indicazione riferita ai lavoratori della scuola over 55enni non c'è traccia nel rapporto dell'Istituto Superiore della Sanità? Come mai gli stessi ad aprile venivano considerati dei potenziali inidonei temporanei ed oggi sono dimenticati e, tra l'altro, non viene neanche indicato il loro diritto alla sorveglianza sanitaria speciale? Sono interrogativi ai quali lo stesso Istituto Superiore della Sanità e la Ministra dell'Istruzione dovrebbe dare una risposta". (ANSA).
Over 55 anni sono oltre 400 mila nelle istituzioni scolastiche
ROMA
(ANSA) - ROMA, 28 AGO - "Non si può pensare che il rientro in sicurezza a scuola di dieci milioni di persone, tra alunni, docenti e Ata - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - possa passare solo con la prevenzione. Certamente, noi siamo i primi a dire che i docenti e tutto il personale scolastico deve svolgere il test sierologico e se positivo anche il tampone, sempre se messo nelle condizioni di farlo, ma occorre anche monitorare il personale con attenzione. La scienza ci dice che un individuo dopo i 55 anni è più esposto alle conseguenze del Covid? Allora è bene tenerne conto, comunicando agli stessi docenti, Ata e dirigenti scolastici le linee di comportamento di esami diagnostici da seguire per verificare la compatibilità o meno della loro presenza nell'ambiente scolastico. Certamente, prima che dal ministero dell'Istruzione, il quadro di chiarezza deve partire da quello della Salute e della Funzione Pubblica. E bisogna farlo prima di subito". Per il sindacato Anief, "gli organi competenti non hanno tenuto conto che il numero del personale scolastico con età media over 55 (lavoratori fragili) riguarda quasi la metà. Ciò significa che ben oltre 400 mila insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici, e molti altri dipendenti pubblici, sono "fragili" e più esposti al rischio Covid. Eppure l'INAIL lo scorso mese di aprile aveva redatto un documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla base dei dati epidemiologici disponibili, evidenzia che rientrano nella categoria dei soggetti "fragili" le lavoratrici e i lavoratori di età superiore ai 55 anni, ovvero di età inferiore ai 55 anni con alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) che in caso di comorbilità con l'infezione possono influenzare negativamente la severità e l'esito della patologia. Allora, perché dell'indicazione riferita ai lavoratori della scuola over 55enni non c'è traccia nel rapporto dell'Istituto Superiore della Sanità? Come mai gli stessi ad aprile venivano considerati dei potenziali inidonei temporanei ed oggi sono dimenticati e, tra l'altro, non viene neanche indicato il loro diritto alla sorveglianza sanitaria speciale? Sono interrogativi ai quali lo stesso Istituto Superiore della Sanità e la Ministra dell'Istruzione dovrebbe dare una risposta". (ANSA).
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