"Malgrado le continue richieste motivate di rinvio, governo e ministero dell'Istruzione non cambiano idea sul concorso straordinario per assumere in ruolo 32 mila nuovi docenti della scuola secondaria previsto dal DD n. 510 del 23 aprile scorso successivo bando del 28 aprile, le cui 64 mila domande sono state presentate entro il 10 agosto: dopodomani sono previste le prime prove scritte e si andrà avanti fino al 16 novembre. E cresce il moto delle proteste, che giungono da ambienti non solo politici". È quanto si legge in una nota del sindacato di categoria Anief
"Considerando che le immissioni in ruolo dei vincitori prenderanno il via non prima di dieci mesi, Anief conferma l'esigenza di rinviare le prove e trasformare il concorso straordinario in una procedura finalizzata a graduare e non selezionare gli insegnanti con 36 mesi di servizio, i quali in questo modo avrebbero diritto ad essere assunti per scorrimento di graduatorie per titoli", spiega l'Anief.
"Se, invece, le prove scritte non dovessero essere rinviate è stata predisposta dall'ufficio legale Anief una specifica istanza/diffida da inviare al ministero dell'Istruzione e all'Usr di proprio interesse - attraverso preadesione gratuita - per richiedere la predisposizione di prove scritte suppletive", spiega ancora il sindacato.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "i rischi di incorrere nel Covid non possono essere elusi dall'amministrazione scolastica e da chi ha deciso che questo concorso di deve fare obbligatoriamente ora. Perché i presupposti per sospendere le prove e prevedere delle date successive di svolgimento degli scritti vi sono tutti: basterebbe il più che prevedibile elevato numero di docenti impossibilitati a parteciparvi, perché in isolamento fiduciario o impossibilitati per motivi di salute, ai quali va comunque concessa una seconda possibilità".
"Allo stesso modo, considerando l'eccezionalità della situazione e l'oggettiva possibilità di diventare positivi al Covid19, non si può di certo obbligare chi oggi non è stato colto dal Covid a esporsi ad un rischio reale, è bene che l'amministrazione provveda a mutare la data di svolgimento delle prove a livello nazionale", conclude Pacifico.