"Nell'anno caratterizzato dall'emergenza coronavirus è stato possibile pure convincere il governo a integrare i posti con l'organico cosiddetto Covid, pari a 70.000 posti in più tra docenti e amministrativi. La didattica a distanza ha segnalato nuove disparità di genere, di luoghi ed economiche: la sfida del 2021 sarà quella di superare questi limiti e puntare alla valorizzazione del personale, a iniziare da quello precario, stipulando un contratto con aumenti in linea con gli stipendi europei e che preveda possibilità di carriera". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
È ampia la lista degli obiettivi raggiunti nel 2020 per migliorare l'offerta scolastica. A partire de concorsi ulteriori rispetto a quelli ordinari: l'Anief ha infatti ottenuto dal tribunale uno stop dei licenziamenti di coloro che erano stati assunti con riserva e avevano superato l'anno di prova.
Il sindacato si è costituito nei tribunali italiani ed europei per far riconoscere il diritto degli insegnanti di religione cattolica e dei ricercatori delle università di essere immessi in ruolo. Ha inoltre apposto la forma sul protocollo di sicurezza sulla didattica a distanza, al fine di garantire il diritto del rispetto del contratto anche con la dad e per garantire l'istruzione di tutti gli alunni. Ma anche andando a realizzare un prezioso patto educativo tra famiglie, insegnanti, educatori e amministrativi, così da non far disperdere alle future generazioni il diritto alla formazione e alla cittadinanza.
"Per noi - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - nell'anno che si sta aprendo sarà fondamentale superare una volta per tutte il problema delle 20mila classi-pollaio. Per migliorare l'apprendimento e per affrontare un nuovo anno di Covid-19 rispettando il distanziamento sociale c'è bisogno di più spazio, quindi almeno altri 12mila plessi, di innalzare il rapporto alunni-docenti, di garantire più sedi di dirigenza scolastica, andando a continuare e approfondire i risultati già raggiunti, anche grazie ai soldi europei del recovery plan".
"II secondo grande tema - continua - è quello della stabilizzazione degli organici in maniera tale da garantire agli alunni con disabilità certificata un'offerta formativa adeguata: anche nell'anno del Covid, infatti, un posto su tre dl sostegno è continuato ad andare in deroga: parliamo di 80mila cattedre andate a supplenza fino al 30 giugno 2021, benché sin trattasse di posti vacanti a tutti gli effetti".
Quindi, "la stabilizzazione dei posti, anche del personale Ata, in organico di diritto diventa un tema prioritario. Per il 2021 rimane anche alta l'aspettativa per il parere del Consiglio d'Europa sul reclamo fatto per tutti i precari che non sono stati assunti e addirittura licenziati dopo essere stati immessi in ruolo con riserva".
"Ma nel 2021 - auspica Pacifico - bisognerà mettere mano anche al contratto, con aumenti consistenti di stampo europeo e la valorizzazione professionale di tutto il personale, andando ad introdurre di fatto pure quei profili sinora previsti solo sulla carta. E far riconoscere quell'indennità di salario accessorio del personale che lavora nel mondo della scuola rispetto alle altre pubbliche amministrazioni, legata all'esposizione al Covid-19 ed in generale al rischio biologico sino ad oggi solo considerato in altri comparti, come quello sanitario". L'Anief, infine, si batterà "per ottenere un ricambio generazionale giusto, un turn over finalmente adeguato che superi la vergogna nazionale delle 250 supplenze annuali del 2020. Ma anche una formazione che aiuti il personale ad aumentare le proprie conoscenze, in generale a incrementare gli investimenti dedicati all'istruzione, oltre che ad agire con cognizione sulla mobilità, perché i trasferimenti del personale non possono continuare a ignorare il diritto alla famiglia".