"Cresce il budget che la Commissione europea metterà a disposizione dell'Italia per la ripresa post-Covid-19. E cresce pure la quota parte che verrà dedicata al rilancio della scuola". Lo ricorda l'Anief precisando però che "diventa ora fondamentale non disperdere i fondi provenienti dall'Europa. Quando in primavera verranno stanziati, dovranno servire a valorizzare anche il personale, adeguando certamente gli stipendi, oggi tra i più bassi dell'area Ocse, introducendo quell'indennità di rischio biologico che il Covid ha fatto esplodere ma che in realtà per chi insegna esiste da sempre ed è dimostrata dalla troppo elevata percentuale di burnout presente nella categoria"
Stabilizzazione dei precari, "incremento degli organici, delle sedi scolastiche, quindi delle dirigenze e dei Dsga sono gli altri punti su cui bisognerà intervenire, spazzando via una volta per tutte gli effetti nocivi del dimensionamento partito nel 2008 e mai contrastato a dovere. A questi fondi, inoltre, sarebbe bene aggiungerne altri, anche di matrice privata, così da rendere la scuola autonoma a tutti gli effetti, smarcandola da debiti pubblici e crisi di governo".
Secondo il presidente nazionale dell'Anief, Marcello Pacifico, "chi di dovere è bene che si prenda sin da subito l'impregno di investire al meglio questi fondi: andare a rivedere i parametri per l'assegnazione degli organici è una delle missioni che si dovranno definire. Il numero di alunni per classe deve ridursi in modo radicale, per contrastare il Covid-19 ma non solo, anche quindi in pianta stabile. La legge 133 del 2008 ci ha portato via 4mila scuole autonome e oltre di 15mila i plessi. Grazie anche al nostro apporto, abbiamo recuperati 3.000 plessi. È l'ora di continuare a seguire questa strada".