"Il Consiglio dei ministri ha deciso di sbloccare i concorsi pubblici in presenza, ma per un massimo di 30 partecipanti per sessione, attraverso disposizioni precise contenute nell'imminente Decreto introdotto per fare fronte allo stato emergenziale pandemico. Possiamo compiacerci che riprendano le selezioni, ma il concorso straordinario rimane viziato da esclusioni illegittime, contro le quali abbiamo e continuiamo a combattere legalmente, e comunque non è risolutivo per cancellare la supplentite. Come non lo sono i concorsi ordinari e ancora straordinari che seguiranno". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief
"È tutto il sistema del reclutamento - spiega - che va rivisto, a partire dalla trasformazione in organico di diritto di decine di migliaia di posti oggi in quello di fatto, con la vergogna nazionale delle 80mila cattedre di sostegno bloccate perché in deroga: non è possibile che una maestra che vinse il concorso 20 anni fa è ancora precaria mentre abbiamo 250 mila posti che vanno a supplenza".
Nel frattempo, "i diplomati magistrale continuano pure loro a essere respinti. Come continua a essere aggirata la direttiva 1999/70/CE del Consiglio dell'Ue sull'assorbimento nei ruoli di chi svolge 36 mesi su posto libero, con la conseguenza che crescono in modo esponenziale i ricorsi al giudice del lavoro per recuperare pure un indennizzo equo per il danno subito. I passaggi da normare, poi, sono quelli di introdurre corsi abilitanti periodici, senza numero chiuso, la riapertura annuale delle GaE, le assunzioni da graduatorie
d'Istituto".