(ANSA) - PALERMO, 29 GEN - "In queste ore i colleghi docenti stanno definendo come garantire il rientro al 50% e anche al 75%. In alcuni casi si è deciso di alternare le classi una settimana sì ed una no, in altri su richiesta delle famiglie si è deciso di garantire agli alunni con disabilità di poter avere l'insegnante a scuola. Sono scelte fatte dagli organi collegiali che risentono molto delle caratteristiche del territorio". Lo dice Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, con riferimento al prossimo rientro degli studenti a scuola con la didattica in presenza. Tema su cui si dibatte, quello dei trasporti. "Sono state svolte tante riunioni con i prefetti e con le città metropolitane per i collegamenti - aggiunge Pacifico - i mezzi sono quelli e sono pochi. Gli ingressi scaglionati sono difficili. Se ci sono poche corse negli orari canonici, figuriamoci se c'è possibilità di poter favorire più corse in orari diversi. Credo - sottolinea - che il problema sia il raccordo che deve avvenire attraverso i prefetti tra tutti gli attori, in primo luogo i dirigenti scolastici. Se non vengono coinvolti gli istituti è inutile pensare di fornire un servizio che non è consono all'attività didattica che si svolge". Diminuiscono i contagi ma restano poche le garanzie. "Abbiamo firmato un protocollo di sicurezza per garantire il più possibile personale e alunni - spiega Pacifico - ma con la diffusione del Covid garanzie ce ne sono poche. Se non si investono i soldi del Recovery Fund per garantire il diritto allo studio, per investire nel territorio riprendendo i vecchi plessi, per sdoppiare di nuovo le classi e per aumentare gli organici, continueremo ad avere il rischio contagi. Invito gli studenti a rispettare le regole dentro le classi e fuori, è una sfida, dobbiamo diventare cittadini maturi". Si parla di proroga di lezioni al 30 giugno. "Non serve, poteva servire la sospensione della didattica per due mesi e poi spostare il calendario scolastico - sostiene Pacifico -.La didattica a distanza non sostituisce quella in presenza, ma dire che non serve sarebbe andare a svilire l'attività fatta dai colleghi con sacrificio. La didattica a distanza non è vacanza. Dobbiamo mantenere serietà e responsabilità come quando siamo a scuola. Tutti dobbiamo fare la nostra parte", conclude. (ANSA).