Il rilancio della ricerca in Italia può compiutamente attuarsi solo mettendo a sistema tutti i possibili contributi e valorizzando tutte le risorse, a partire da quelle esistenti: a sostenerlo è il sindacato nazionale Anief, nelle sue osservazioni al paragrafo 4.2 'Dalla Ricerca all'impresa' della Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza, collegata al Recovery Plan, per la quale sono state destinate risorse pari a 28,49 miliardi di euro
Nel pensare diversamente, scrive il sindacato nel documento inviato alla VII commissione della Camera dei Deputati, si corre il rischio concreto di avallare fenomeni di potenziale dicotomia e separazione tra Istituzioni pubbliche e private, peraltro in netto contrasto con gli stessi intenti programmatici del Piano.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ''nelle misure proposte emerge con chiarezza il ruolo e il contributo degli enti pubblici di ricerca nel Piano nazionale. Tale elemento rappresenta un punto di debolezza, segnatamente nell'ipotesi di una sostanziale marginalizzazione o quantomeno una scarsa considerazione di fatto delle competenze, delle professionalità e delle attività già presenti nelle Istituzioni pubbliche. Ciò costituirebbe un grave errore strategico, da evitare assolutamente", sottolinea Pacifico.
Il giovane sindacato ritiene che "vadano certamente evitati gli errori del recente passato, con misure di sostegno 'a pioggia' verso il mondo dell'impresa, spesso attuate con scarsi controlli e verifiche. Ovvero, va attentamente valutata l'ipotesi di creazione di nuovi soggetti (come ad esempio le Fondazioni), spesso inefficienti e motivo di crescita improduttiva della spesa pubblica".
Tali esperienze "si sono rivelate di scarsa efficacia ed efficienza, con investimenti che complessivamente hanno inciso poco o per nulla in termini di innovazione e crescita". Per Anief "è necessario quindi prevedere un equilibrio tra pubblico e privato, capace di ottimizzare al massimo il volume di risorse finanziare a disposizione, soprattutto prendendo spunto dall'esperienza vissuta nell'ultimo ventennio e drammaticamente da quanto sta avvenendo oggi con la epidemia Covid 19".
Nel dettaglio, nell'esaminare il 'Rafforzamento di ricerca e sviluppo e delle iniziative Ipcei', i dirigenti Anief ritengono che gli enti pubblici di Ricerca debbano assumere un ruolo nel quadro delle grandi infrastrutture di ricerca, nei partenariati, nella costituzione dei poli per l'innovazione e la ricerca e lo sviluppo degli Ipcei e nei
progetti di ricerca di giovani ricercatori. Questa impostazione appare necessaria, secondo Anief, per dare attuazione programmatica e concreta alla creazione di partnership tra pubblico e privato. In questa ottica, le risorse per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca, in particolare nel Mezzogiorno, dovranno essere destinate anche al potenziamento e alla modernizzazione delle istituzioni pubbliche, prevedendo inoltre ulteriori meccanismi di semplificazione ed agevolazione della spesa.