"È arrivato il momento che un ministro del Lavoro prenda di petto la situazione del personale non di ruolo e dica basta alla precarietà nella scuola, nell'università, nella ricerca e nell'Afam. Basta, quindi, con la supplentite nella pubblica amministrazione: basti pensare che negli ultimi otto anni il 35% di posti in più per gli infermieri e medici sono stati dati ai ecari. Bisogna finirla con questo tipo di amministrazione per fare rilanciare la macchina dello Stato". A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un'intervista rilasciata a Italia Stampa, che anche con il nuovo esecutivo Draghi si posiziona in difesa dei tanti precari nella Pa, in particolare nella scuola dove la percentuale di supplenti è ormai doppia al resto del pubblico impiego e superiore al 20% rispetto al personale di ruolo.
"Con l'avvio del nuovo Governo spiega - inizia il confronto dei sindacati col ministero del Lavoro: Anief sarà presente, attraverso la confederazione Cisal, per confrontarsi con il nuovo ministro Andrea Orlando, con il quale parlare di tutto quello che è necessario, partendo dalla sfida dell'economia dell'Italia del domani, una cui prima risposta è la lotta contro la precarietà".
Il leader dell'Anief si sofferma anche sul fatto che "è impossibile e assurdo che ancora oggi l'Italia porti avanti la sua economia, specialmente nello Stato ma anche nel privato, attraverso lo sfruttamento dei lavoratori precari". Secondo il sindacalista autonomo, "è evidente che bisogna invertire questa rotta intervenendo su più aspetti: il primo sono gli organici, laddove gli organici non vengono sempre attivati per il funzionamento ordinario della pubblica amministrazione è evidente che vengono sottoposti poi a sfruttamento attraverso il precariato".
"Il secondo grande tema - avverte - è quello della progressione di carriera per chi viene assunto: non bisogna penalizzarlo, come invece avviene nello Stato dal 2011 con gli scatti di anzianità ritardati; il terzo grande tema riguarda quello che ancora oggi nel pubblico impiego, in particolar modo nella scuola, è una vera e propria delegittimazione, ovvero la ricostruzione di carriera che omette il conteggio intero del servizio pre-ruolo. Sono tutte questioni - conclude il suo presidente - che Anief ha affrontato con battaglie legali vinte nei tribunali nazionali e in Corte di giustizia europea".