Roma, 9 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza non c'è alcun ripensamento rispetto alla bozza del documento italiano approvata dal CdM a gennaio e trasmessa al Parlamento. Il Governo Draghi conferma in pieno l'impegno con l'Unione europea, con sei missioni del programma enunciate nella bozza: innovazione, digitalizzazione, competitività e cultura; transizione ecologica; infrastrutture per la mobilita` sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. A ribadirlo è stato il ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco, che ha definito il progetto ''un'assoluta priorità per il Governo'', con il potenziamento della scuola che continua ad essere tra gli obiettivi capofila". Così una nota dell'Anief.
"Ciò perché si è anche finalmente ''consapevoli dei problemi strutturali che hanno afflitto il nostro Paese nel passato in fase di progettazione e realizzazione di investimenti e riforme''. Il titolare del Mef ha ricordato che ''la seconda dimensione delle disparita` del Paese riguarda i giovani'' e che ''in Italia il tasso di disoccupazione di chi ha meno di trent'anni è quasi tre volte maggiore rispetto a quello dei lavoratori piu` anziani. La quota dei giovani che non studiano e non lavorano e` la piu` elevata dell'Unione''. Alla luce di questi dati, anche per il nuovo Governo è chiaro che occorre fare uno sforzo importante per migliorare la formazione giovanile, a tutti i livelli", prosegue la nota Anief.
Il sindacato Anief accoglie con soddisfazione ed orgoglio il fatto che la scuola e la Conoscenza siano uno dei cardini del Piano di Rilancio. ''La scuola - ricorda il presidente Anief, Marcello Pacifico - determina il futuro del Paese, preparando i più giovani alla vita, al loro inserimento nella società e offrendo loro prospettive professionali. La scuola costituisce anche il primo strumento per l'integrazione, la pari opportunità e migliori prospettive di vita professionale".
(Adnkronos/Labitalia) - "È la base su cui si poggiano la creazione della comunità nazionale e la coesione sociale garantendo lo sviluppo del Paese e la sua crescita di lungo periodo. Per questi motivi - continua Pacifico -, l'Anief si batte per rafforzare l'accesso all'istruzione indistintamente per tutti, anche attraverso la cancellazione del digital devide, che passa anche per la digitalizzazione. Come pure per la riduzione della povertà educativa, per l'aumento del ''tempo-scuola'', per l'anticipo della scuola obbligatoria a tre anni, consapevole che l'abbandono dei banchi passa attraverso la rimodulazione degli organici, la semplificazione del reclutamento, l'assorbimento del precariato così da coprire le supplenze record, ma anche prorogando l'obbligo formativo fino alla maggiore età. E semplificando le procedure, affinché tutti possano conseguire l'abilitazione e avere accesso al ruolo in quei tempi che la stessa l'Ue ci chiede''.