La scuola riaprirà in tutta Italia subito dopo la pausa di Pasqua, il 7 aprile, "si ricomincia dalla scuola che è non l'ultima bensì la prima a riaprire. Questa l'idea che vogliamo dare", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Ma c'è di più: a fine mese, ha annunciato, sarà pronto il piano per l'apertura delle scuole in estate, che avrà maggiore attenzione ai più fragili e ai territori più difficili. La novità del nuovo decreto del Consiglio dei ministri che contiene le norme anti Covid dal 7 al 30 aprile, è che la scuola non sarà più soggetta alle ordinanze dei governatori che in alcune aree del Paese - è il caso della Campania - hanno tenuti aperti gli istituti, anche per i più piccoli, per soli 37 giorni in tutto l'anno scolastico. Il testo del governo infatti prevede in zona arancione e gialla la presenza a scuola fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori mentre in zona rossa si andrà a scuola fino alla prima media. Le nuove disposizioni non possono essere derogate "da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e, delle Province autonome", specifica il testo.
"Questa volta abbiamo deciso che la priorità prima di tutte è a scuola, io credo che debba essere così in tutta Europa", ha sottolineato il ministro il quale ha fatto notare, a proposito di quanto sta avvenendo in Francia, dove le scuole sono aperte ma c'è un dibattito per chiuderle a causa dell'alto numero di contagi, che "non è sempre bene guardare all'estero". Bianchi nei numerosi interventi pubblici avuti oggi ha detto di credere fermamente nel tempo pieno per tutti ("è la forma di scuola sempre più necessaria e deve essere sempre più diffusa. Abbiamo intenzione di istituire il tempo pieno a livello nazionale"), che al momento si fa troppa poca musica e troppo poco sport nelle scuole e che le bande civiche potranno diventare scuole di musica a supporto degli istituti. Intanto oggi il Comitato Priorità alla scuola ha lanciato un'altra giornata di mobilitazione per chiedere che subito dopo Pasqua tutti rientrino in presenza, dal nido all'università. Ma alcuni sindacati pongono dubbi sull'opportunità di un rientro in massa, "le scuole - ha fatto notare Marcello Pacifico di Anief - continuano a non essere fornite di adeguati dispositivi e materiali anti-Covid, né della possibilità di effettuare continui monitoraggi e test rapidi".
Centocinquanta milioni previsti dal Decreto Sostegni sono arrivati in queste ore nella disponibilità degli istituti scolastici che potranno acquistare dispositivi di areazione e ventilazione, prodotti di igiene degli ambienti, termoscanner; provvedere a specifici servizi professionali per il supporto e l'assistenza psicologica o dotarsi di servizi medico-sanitari, compreso il servizio di sorveglianza sanitaria. E buone notizie arrivano dall'università dove si registra un incremento complessivo di circa il 7% del totale delle iscrizioni mentre la commissione Cultura ha dato via libera al testo che consentirà di iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea, superando il divieto contenuto in un decreto regio del 1938. (ANSA).