C'è tanta delusione tra le diverse migliaia di candidati del concorso straordinario per docenti della scuola secondaria a cui gli uffici scolastici stanno comunicando l'esclusione: la considerano una bocciatura inspiegabile, dopo una lunga militanza nella scuola, durante la quale hanno acquisito un'alta professionalità e gli strumenti adatti per potere insegnare. Lo dice il sindacato Anief secondo il quale "la loro presenza nelle scuole sembrava una garanzia, visto che la procedura è stata riservata a docenti con almeno tre anni di servizio, di cui uno specifico per la classe di concorso richiesta, maturata esclusivamente in scuole secondarie statali tra l'anno scolastico 2009/09 e il 2019/20. Solo che esperienza e formazione sul campo si sono dissolte nel nulla, nel momento in cui sono stati messi davanti a cinque quesiti sulle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche. A delle domande tutt'altro che semplici, e un testo di comprensione in lingua inglese, a cui sono stati chiamati a rispondere in appena 150 minuti: un tempo ridotto, che sarebbe stato necessario, a rigor di logica, per sviluppare per bene una sola traccia". Per il sindacato inoltre numerose commissioni, circa il 40%, "hanno già valutato la prova, assegnando almeno 56/80 alla prova ritenuta idonea": una soglia contro la quale Anief ha anche presentato ricorso, perché collocata troppo in alto, poiché ben superiore alla sufficienza, che per legge è considerata sufficiente per essere ritenuti idonei. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "ci troviamo davanti a un'altra procedura sbagliata, che anziché graduare il personale precario con titoli e servizi è stata costruita per escluderne". (ANSA).