Pacifico: "firma a dispetto delle norme comunitarie vigenti e del dibattito nato sulla legittimità, l’opportunità e l’utilità dell’introduzione dell’obbligo del Green Pass"
Roma, 16 ago. (Labitalia) - "Alla fine i sindacati cedono sul green pass: tutti firmano, tranne Anief che non sottoscrive l'accordo, nonostante i decisi miglioramenti rispetto al testo inziale cui ha contribuito, e conferma il ricorso collettivo gratuito al Tribunale di Roma per impugnarlo insieme al Decreto legge n. 106 per contrasto al Regolamento comunitario n. 953/21, dopo aver raccolto centomila firme
in sei giorni per la sua abolizione". Lo annuncia una nota dell'Anief.
"Anche questa nuova versione presentata dall'amministrazione non ha soddisfatto le richieste dell'Anief, a valle delle richieste accolte, tra cui: ripristinare e legare la corsia referenziale per i vaccini alla semplice diffusione della immunizzazione e non all'ottenimento del green-pass ; l'apertura alla diffusione dei dati futuri sulla densità degli organici, che comunque non rende visibile i dati odierni, quindi poco utile per la firma del protocollo del prossimo anno scolastico; l'apertura al tavolo di ascolto al momento della conversione in legge del dl 111/2021 sulla questione green-pass, invece di eliminare il riferimento alle procedure sanzionatorie ad esso legate; eliminare l'appesantimento del mansionario Ata dalle ulteriori operazioni di sanificazione straordinaria in caso di positività accertate per cui l'Anef aveva chiesto almeno un riferimento espresso alla retribuzione aggiuntiva in sede di contrattazione di istituto", prosegue la nota.
"Il protocollo infatti continua a presentare pesanti criticità in merito -osserva Anief-: al distanziamento, per cui il sindacato nella giornata di ieri aveva chiesto i dati sulla metratura pro-capite estesa a tutta la popolazione scolastica e a cui l'amministrazione ha risposto elidendo dal testo l'intero articolato salvo poi reintegrare nell'ultima fase alcune parti; alle convenzioni che gli istituti stabiliscono con enti esterni possibili solo in zona bianca in un periodo in cui diverse regioni stanno per subire il cambio di fascia di colore, basti pensare alle associazioni sportive che si poggiano logisticamente alle palestre degli istituti, che rappresentano spesso gli unici locali disponibili in molti piccoli centri urbani, che vedrebbero messa in discussione a stagione iniziata la logistica convenzionata esponendo i ddss ad azioni legali risarcitorie; alla mancanza di copertura dalla culpa in vigilando prevista nell'art. 2048
del CC per i lavoratori in caso di denunce per contagio, molto probabile tra gli studenti con la variante delta". Grande discussione ha poi suscitato l'ipotesi di far gravare le incombenze dell'organizzazione dei tamponi sul personale amministrativo degli istituti di concerto con gli enti sanitari. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha dichiarato che ''nonostante una nostra specifica richiesta tesa a cristallizzare le norme sul rispetto delle misure anti-Covid-19 al 5 agosto 2021, prima dell'entrata in vigore del dl 111/2021, le parti convenute hanno deciso comunque di sottoscrivere il protocollo sulla sicurezza per l'a.s. 2021/2022 per poter avviare l'anno scolastico, a dispetto delle norme comunitarie vigenti e del dibattito nato sulla legittimità, l'opportunità e l'utilità dell'introduzione dell'obbligo del Green Pass per il personale scolastico".
Gian Mauro Nonnis, vicepresidente nazionale Anief, membro della delegazione, ha ribadito che ''è impossibile firmare un accordo a scadenza aperta, pur ringraziando l'amministrazione per i tanti spuntirecepiti. Le scuole continuano a rimanere insicure per via proprio delle mancate soluzioni previste nel Decreto legge, sarebbero occorsi interventi strutturali per 10 mld e mesi di lavoro estivo sull'edilizia degli istituti per garantire il distanziamento, distanziamento che invece è stato eliminato dall'articolato dell'ultima bozza. L'impressione è che l'amministrazione sapendo di non aver fatto per tempo ciò che doveva essere fatto ha cercato nella presunta reticenza dell'esigua minoranza di non vaccinati della scuola un capro espiatorio per le conseguenze degli errori e dei ritardi a loro in alcun modo imputabili''. Pacifico ribadisce la necessità per chiunque non è d'accordo con l'obbligo vaccinale di continuare a far firmare la petizione in vista del dibattito parlamentare e di ricorrere per cancellare o disapplicare la norma di legge dal nostro ordinamento. Il sindacato potrà sottoscrivere il protocollo sulla sicurezza soltanto dopo che l'obbligo del Green Pass sarà ritirato dal governo o dichiarato illegittimo dai tribunali, come già sta vvenendo in Spagna per la circolazione nei trasporti.
(Map/Labitalia)
ISSN 2499 - 3166
16-AGO-21 10:49