Oggi pomeriggio Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo Anief, è intervenuto all'interno dello speciale organizzato da Orizzonte scuola Tv 'Inizio scuola, dal green pass al protocollo di sicurezza: i nodi da risolvere'. Hanno preso parte al dibattito Rossano Sasso, sottosegretario all'Istruzione, Antonello Giannelli, presidente Anp, Marcello Pacifico, presidente Anief e Rosolino Cicero, presidente Ancodis
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha sottolineato come ''la norma dice che oltre al Dpcm, che manca, possono esserci ulteriori disposizioni del ministro, come la circolare che non c'è. La norma è stata impugnata da noi, stiamo infatti notificando il ricorso. La norma è illegittima. Il green pass è nato in Europa e non poteva essere obbligatorio. Qual è il fine del green pass, evitare la Dad? Ma lo sappiamo che è necessaria in zona rossa o anche arancione", ha aggiunto.
"Qui si sta spostando - ha sottolineato Pacifico - la problematica della sicurezza e del dimensionamento che è il vero problema; ricordiamo che sono tantissime le scuole non a norma e che non tengono conto delle norme sulla sicurezza. Dunque non si risolve nulla e si va contro a un regolamento dell'Europa, che detta delle regole a cui ogni Stato deve ottemperare. Manca dunque il Dpcm e i dirigenti scolastici stanno operando in maniera differente, anche attraverso la violazione di alcune leggi. Questo perché non c'è stato un adeguato dibattito, una convocazione con le parti sociali", ha continuato. A proposito dei tamponi il leader del giovane sindacato ha detto che ''o è tracciamento o è a protezione e allora lidevono mettere a disposizione il datore di lavoro, non invasivi e gratuiti. Tutti vogliamo la didattica in presenza, ma in sicurezza; sono necessari tamponi salivari per tutti, vaccinati e non vaccinati. Come sindacato abbiamo il dovere di proteggere la salute dei lavoratori della scuola e degli studenti e delle loro famiglie di conseguenza. Serve sdoppiare le classi e aumentare l'organico''. Pacifico ha anche aggiunto che ''la formazione deve essere un'opportunità. Mettiamola nell'orario di lavoro come servizio che deve dare lo Stato e deve essere retribuito, anche per i precari. È importante anche la formazione sulla sicurezza'', ha concluso il leader Anief.
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