L'Ufficio Studi Anief ha calcolato che su 366 mila classi, soltanto nel 15,9% dei casi si rispetta la norma sul distanziamento previsto molto prima dell'arrivo del Covid19: significa nemmeno una su cinque. Entrando nel dettaglio dello studio del giovane sindacato, appena il 12% delle 41mila classi della scuola dell'infanzia ha meno di 15 alunni, garantendo lo spazio minimo (tra 1,80 e 1,90 metri quadrati ad allievo) che quindi nel 95,1% dei casi è disatteso. Va leggermente meglio alla primaria, dove comunque si arriva solo al 20% (28mila su 131mila) di classi con parametri accettabili
Peggio di tutte sono messe le classi delle scuole medie: su 79mila complessive, solo 7mila (appena il 9%!) rientra nei parametri che comportano una convivenza sicura in classe. Decisamente pessimo è anche lo stato degli allievi delle superiori, ammassato nella grande maggioranza dei casi: su 115mila classi totali solo 18.500 (il 16%) offre garanzie sul distanziamento minimo tra gli studenti.
"E' questo - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – il vero vulnus della scuola italiana che si appresta a vivere per il terzo anno con il terrore del Covid19, come si fa a pensare che, in queste condizioni, solo introducendo un green pass illegittimo possiamo stare tranquilli a riprendere le lezioni nelle aule in presenza? Il problema è che il governo e il ministro Patrizio Bianchi sono intervenuti soltanto sul 2,9% delle classi che superano i 26 alunni per classe, investendo 22 milioni di euro e tralasciando di sdoppiare anche le altre tantissime classi che non rispettano le indicazioni sull'edilizia scolastica che dal 1975 prevede uno spazio minimo da 1,80 a 1,95 metri quadri per alunno. Per questi motivi abbiamo deciso di chiedere un'informazione a tutti i dirigenti scolastici del Paese: è importante sapere da loro quali sono i criteri, se ci sono, che hanno portato alla formazione delle attuali 366mila classi e se sono state rispettate le norme sulla sicurezza durante lo stato di emergenza pandemica".
"Anche uno studio - continua il sindacalista - del Politecnico di Torino, realizzato in questo periodo di Covid per verificare il distanziamento da mantenere negli ambienti chiusi, ha confermato che in un'aula di quelle dimensioni non possono stare più di 15 insegnanti e alunni. Pensare che in queste condizioni si possano garantire le condizioni sulla sicurezza è pura utopia perché ci troviamo dinanzi a una condizione particolarmente pericolosa, che potrebbe trasformare le aule in focolai. E siccome laddove scatterà la quarantana riattiveremo la didattica a distanza, illudersi che con il Green Pass imposto al personale scolastico possiamo stare quasi tranquilli significa non guardare la realtà negli occhi. La decisione di indire uno sciopero nazionale Anief in occasione del primo giorno di scuola deriva innanzitutto da questo''.
"Il vaccino contro il Covid19 - dice - è stato fatto da oltre il 90% dei lavoratori, mentre tra gli studenti dopo il 12 anni siamo e meno del 50%. E fino alla prima media, senza il sì della scienza, nessun alunno si è potuto vaccinare. In questa situazione, che verosimilmente potrà essere migliorata da qui a qualche giorno non di molto, bisognava agire aumentando lo spazio fisico delle aule scolastiche, riducendo il numero di alunni, aumentando le scuole e la quantità di personale docente, amministrativo e ausiliario. Non è stato fatto, esponendo colpevolmente gli studenti ai rischi contagio".
Anief continua a raccogliere le adesioni ai ricorsi contro il green pass da parte di dipendenti e studenti universitari che non accettano la violazione discriminatoria di sottoporsi a tampone ogni due giorni per entrare negli istituti scolastici e negli atenei. Inoltre, continua la raccolta delle firme per la petizione contro le relative sanzioni, che ha superato le 121mila adesioni. È poi ancora attiva anche la petizione per eliminare l'obbligo del green pass tra gli studenti universitari. Un'ulteriore specifica petizione è stata avviata per lo sdoppiamento delle classi e il raddoppio degli organici di docenti, amministrativi, tecnici e ausiliari.