PIACENZA, 13 SET - Primo giorno di scuola per più di 35mila studenti delle scuole di Piacenza e della provincia, ma con un' eccezione: i 300 alunni della scuola d'infanzia e primaria Mazzini, nel centro storico di Piacenza, che questa mattina si sono visti rimandare a casa per uno sciopero indetto da Anief e Sisa contro l'obbligo di Green pass. Bambini e genitori questa mattina hanno trovato la scuola sbarrata e un cartello davanti ai cancelli d'ingresso che annunciava la chiusura. Niente primo giorno di scuola dunque per 94 alunni della materna e 200 alunni della primaria, tra cui anche 48 'remigini'
Le sigle sindacali - Anief e Sisa - hanno invitato il personale docente e Ata a protestare contro l'obbligo del Green pass (ma le ragioni della protesta sono anche altre) disertando le aule. Una chiusura non inattesa, tanto che già da qualche giorni la direzione dell'istituto aveva avvertito le famiglie del rischio che i cancelli rimanessero chiusi. Giovanna Sartori, dirigente del Circolo a cui appartiene la scuola Mazzini ha spiegato che "cinque collaboratori scolastici del plesso Mazzini hanno comunicato con ampio anticipo l'intenzione di aderire allo sciopero. Le famiglie sono state avvisate con mail e anche sul sito della scuola. Siamo dispiaciuti, ma non c'erano alternative". In realtà questa mattina i docenti erano regolarmente a scuola ma la mancanza del personale Ata, che non è possibile sostituire per rispettare il diritto di sciopero, ha impedito l'apertura della scuola in sicurezza secondo la normativa. Il sindacato Anief condivide le ragioni della protesta sostenendo che "il certificato verde non garantisce in maniera alcuna il rientro a scuola in sicurezza, considerato che tantissime scuole ripresenteranno il problema, ormai atavico, del sovraffollamento in cui sarà impossibile garantire il necessario distanziamento sociale. Nonostante la maggior parte del personale sia vaccinato, è chiaro che non sia immunizzato e che in queste condizioni non si possa fare lezione in presenza. Bisogna garantire spazi che non ci sono, tracciamenti frequenti non invasivi ancora non adottati e periodici per personale e studenti. L'obbligo è inutile, illegittimo e discriminante".