"Il Governo negli ultimi mesi è stato sordo rispetto alle richieste di ripartire in sicurezza nelle scuole, di risolvere la problematica del precariato, di valorizzare la professionalità di tutto il personale: per questo motivo, per farci ascoltare, abbiamo deciso di scioperare nel primo giorno delle lezioni, nonostante sia stata una scelta difficile". È il presidente Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a spiegare le ragioni dello sciopero di oggi in 10 regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d'Aosta e nella Provincia di Trento. Il sindacalista spiega che la proteste è stata organizzata per "far capire al governo che in questo momento bisogna fare tantissime cose per garantire la riapertura per tutto l'anno: non è più rinviabile una decisione del governo sullo sdoppiamento delle classi. Abbiamo già assistito alla chiusura di tutte le scuole, alla didattica al 50% in presenza, e la scuola non ha avuto classi diverse, anzi l'organico Covid è pure ridotto rispetto all'anno scorso. Quindi - ha concluso - non ci sono le condizioni di sicurezza".