"Ai docenti precari 60mila cattedre fino al 31 agosto 2022 e altre 100 mila al 30 giugno: docenti non assunti, malpagati e discriminati". Lo sottolinea l'Anief in una nota. "I numeri sono eloquenti -ribadisce il sindacato-: l'esercito del precariato non si ferma, con oltre 160 mila supplenze annuali pure quest'anno, nonostante nell'ultimo lustro il legislatore abbia approntato ben sei procedure diverse per l'immissione in ruolo degli insegnanti: una pluri-risposta alla procedura di infrazione pendente in Europa sull'abuso dei contratti a termine nella scuola derivante delle denunce del sindacato Anief accolte di recente anche dal Comitato europeo dei diritti sociali che ha detto sì al reclamo collettivo 146/2017"
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "è arrivato il momento di tornare al doppio canale di reclutamento, con l'utilizzo delle attuali graduatorie delle supplenze a regime per coprire le assunzioni in ruolo su tutti i posti vacanti senza titolare, con la parità di trattamento e una specifica indennità previsti nel contratto
di lavoro di categoria".
"Nella scuola la politica delle procedure concorsuali, ordinarie e non, abbinata al reclutamento con ''paletti'', sta confermando tutti i suoi limiti. Gli ultimi Governi hanno bandito un concorso ordinario, nel 2016, poi un concorso
straordinario per la secondaria, poi anche per la primaria e altri ancora, uno di recente semplificato Stem, con assunzioni e reclutamento l'anno scorso da call veloce e quest'anno solo da prima fascia Gps. Il risultato fallimentare è evidente: le immissioni in ruolo si realizzano al massimo sulla metà dei posti. La supplentite la
continua a fare da padrona, con un docente ogni cinque-sei precari. E nel frattempo i supplenti continuano a essere discriminati, pur svolgendo lo stesso lavoro degli insegnanti a tempo indeterminato", conclude Anief.