Il Ministero dell'Istruzione sta lavorando all'allestimento dei concorsi per portare in cattedra almeno 80mila nuovi insegnanti: tre dovrebbero avviarsi entro la fine del 2021, gli altri nel 2022. L'amministrazione sta lavorando sotto traccia, con alcuni Uffici scolastici regionali, come l'Abruzzo, che hanno chiesto alcuni giorni fa "di procedere all'aggiornamento della ricognizione delle aule informatiche presenti nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. A dirlo è il sindacato Anief per il quale l'idea di base dei nuovi concorsi ordinari, seguendo anche le indicazioni del il Recovery Plan, prevede una selezione per titoli culturali e servizio svolto e una prova computer based: da questa fase si ottiene una graduatoria di vincitori a cui saranno assegnati i posti scoperti. Al termine del primo anno di formazione e prova, è prevista una prova finale per la conferma in ruolo sullo stesso posto, che sarà obbligatoriamente lo stesso per i primi tre anni. Sono però ancora ipotesi. Secondo Marcello Pacifico, leader dell'Anief, "gli accadimenti degli ultimi anni hanno dimostrato che i concorsi non bastano a garantire la continuità didattica e a cancellare il precariato che lo scorso anno ha portato tra le 200mila e le 250mila supplenze. Assieme alle selezioni tradizionali, trovandoci in un contesto formativo pubblico che si regge proprio grazie ai precari, occorre fare un bagno di realtà e introdurre quel doppio canale di reclutamento che in passato ha prodotto risultati egregi". (ANSA).