"In un quadro di restrizioni eccessive, che non rispettano la proporzionalità prevista in uno Stato di diritto, si cambiano adesso ancora le regole su come rispondere al Covid19 a scuola, dimenticandoci che la variante Omicron è vero che non è letale come la Delta, ma protegge dal contagio solo nel 10% dei casi.
E nel frattempo tornano in classe gli alunni vaccinati, gli stessi che il pomeriggio si vedono con i non vaccinati. Viene da chiedersi se in queste condizioni la scuola serva ancora". A dirlo è il leader del sindacato Anief, Marcello Pacifico. Anief continua a ritenere insoddisfacenti le misure che il Governo sceglie per prevenire i contagi da Covid19: "Permangono tutte le nostre perplessità - dice ancora Pacifico, presidente del giovane sindacato - perché non comprendiamo il motivo per cui le disposizioni più elementari - distanziamento, dimezzamento delle classi, ampliamento degli spazi e del personale - non sono stati mai adottati. Dopo Natale, con i casi di positività alle stelle e 400 decessi al giorno, si è deciso di tornare tutti in presenza, invece di andare in Dad per qualche settimana. Ci si è aggrappati solo al vaccino, procedendo con sospensioni illegittime del personale: a costo di andare contro il Consiglio d'Europa, la cui assemblea con una nuova risoluzione, la n. 2361, ha pure di nuovo raccomandato agli Stati membri la vaccinazione ma senza discriminazione per i cittadini non vaccinati".