Mancano sei mesi all'inizio del nuovo anno scolastico, ma occorre già da subito programmare una procedura di reclutamento straordinaria: in caso contrario, considerando l'alto numero di posti vacanti e che si andranno a liberare per effetto dei pensionamenti, si rischia un'altra stagione di caos. A sostenerlo è il sindacato Anief.
I numeri sono eloquenti. A produrli è Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato: ''Le prossime immissioni in ruolo saranno almeno 88mila, frutto di 55.952 disponibilità, di cui 15.574 di sostegno, più 32.217 prossimi pensionamenti. Poi c'è una quantità di posti analoga in organico di fatto, circa 60mila posti, la maggior parte dei quali costituiti da quelli di sostegno in deroga: sono tutte cattedre che andrebbero collocate in organico di diritto e quindi destinate anche queste alle assunzioni a tempo indeterminato. Per non parlare delle dei 15mila docenti di religione cattolica. Ma anche circa 50mila amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici, educatori e tanti altri ata costretti anche loro al precariato''.
''Di fronte a certi numeri - dice il sindacalista autonomo - non ci si può più nascondere: occorre assumere in fretta con il doppio canale di reclutamento, quindi utilizzando anche le gps, anche da seconda fascia. Inoltre, anche alla luce della volontà del parlamento, abbiamo chiesto al ministro dell'Istruzione di inserire tutti gli idonei dei concorsi ordinari nelle graduatorie di merito, come già deciso con gli stem: in questo modo, anche il canale delle procedure concorsuali si arricchirebbe di candidati, così da semplificare anche la prossima prova per i precari''. Ma nell'emergenza del precariato scolastico rientrano i 44mila docenti e Ata Covid: su questo organico aggiuntivo, creato per sopperire all'emergenza pandemica ma al momento con una prospettiva di 'vita' che non va oltre la fine del mese, l'amministrazione scolastica ha convocato le organizzazioni sindacali per giovedì 3 marzo. Oggi la stampa specializzata scrive che "nonostante le rassicurazioni da parte della politica, con la sottosegretaria Floridia in testa, al momento, la questione rinnovo fino a giugno sembra in altomare. La proroga dei contratti è sì svincolata dalla fine dello Stato di emergenza ma resta il fatto che il governo, per poter permettere a migliaia di insegnanti e personale ata di poter lavorare fino a giugno, dovrà aggiungere risorse ad hoc".