Partono da domani le prove per le classi di concorso per le materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), nell'ambito del concorso straordinario bis per l'assunzione di personale docente per le scuole medie e superiori
Sono previsti ben 37.158 partecipanti per 1.685 posti messi a bando: per la classe A020 (Fisica) ci sono 2.825 partecipanti per 202 posti, per la A026 (Matematica) sono 7.657 per 438 posti, per la A027 (Matematica e Fisica) sono 3.820 per 421 posti, per la A028 (Matematica e Scienze) sono 19.305 per 366 posti e per la A041 (Scienze e Tecnologie informatiche), sono 3.551 per 258 posti. Ma in questi ultimi giorni sono tante le polemiche legate alla decisione del Ministero dell'Istruzione - rilanciata anche dagli Uffici scolastici regionali - di vietare l'utilizzo di carta e penna ai candidati che sosterranno la prova scritta delle cinque diverse discipline. "Come facciamo a fare calcoli complessi a mente?", è la domanda che quasi tutti si fanno. Sul web circola una petizione lanciata da un gruppo di candidati. Nel concorso Stem 2021 l'uso di carta e penna era stato concesso ai partecipanti, mentre nel concorso ordinario della scuola secondaria di primo e secondo grado in via di svolgimento i candidati si sono visti negare (per la maggior parte ma non da tutte le commissioni) la stessa possibilità. C'è già chi annuncia ricorsi su questo punto. Intanto i maggiori sindacati della scuola - Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda danno il via da oggi alle mobilitazioni della scuola contro il decreto sul reclutamento, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Una mossa che prelude allo sciopero se il Parlamento non modificherà il testo, proprio nella fase finale dell'anno scolastico, giunto a 25 giorni dal termine. Il sindacato Anief, invece, ha già proclamato lo sciopero per la giornata del 6 maggio. "E' un decreto che disvela la sindrome di Erode che guida la politica scolastica", commenta Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola. Per Anief, il decreto pubblicato in Gazzetta è addirittura un testo peggiorativo rispetto alla bozza iniziale. Rino Di Meglio che guida la Gilda, parla di "un provvedimento inaccettabile nel metodo e nel merito, che umilia gli insegnanti, il ministero dell'Istruzione e il Parlamento che viene esautorato delle sue funzioni istituzionali". I sindacati calcolano i tagli agli organici di diritto: 1.600 posti per il 2026/27, 2000 posti per il 2027/28, 2.000 posti per il 2028/29, 2.000 posti per il 2029/30 e 2.000 posti per il 2030/31, ulteriori riduzioni possono essere previste in base ai pensionamenti. Suggerisce la strada del doppio canale (che piace ai sindacati) il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso (Lega). Una voce fuori dal coro è quella dei presidi di Anp. Il provvedimento, secondo il presidente Antonello Giannelli, "presenta elementi di indubbio interesse. Tra le novità più positive, l'introduzione di un percorso universitario e accademico di formazione iniziale". Il ministro dell'Istruzione, dal canto suo, rassicura: "Non si tagliano risorse economiche" con il decreto di riforma del reclutamento insegnanti. "Abbiamo fatto un'operazione importantissima - spiega - nonostante una caduta demografica notevole che è il vero problema del Paese, tutte le risorse che da qui al 2026 sono legate alla minore natalità, rimangono nella scuola: manteniamo il numero di insegnanti e la numerosità delle classi per introdurre anche una parte di attività di scienze motorie". E a chi gli chiede un commento sulle critiche dei sindacati, risponde: "Io rispetto tutti i contributi. Partono ora 90 giorni di dibattito parlamentare, sono sicuro che tutto quello che può essere migliorato verrà migliorato. Il Parlamento avrà modo di discutere e ascoltare tutte le voci". (ANSA).