"Attendere ancora sarebbe deleterio per i dipendenti pubblici: prima il Covid, poi l'inflazione galoppante e ora anche la guerra in Ucraina stanno ancora più rendendo evidente la pochezza dei loro stipendi. L'Istat ci ha detto di un incremento nell'ultimo anno del 6% dell'aumento del costo della vita. Diamo al personale statale immediatamente un po' di 'ossigeno'". Lo dice il presidente di Anief, Marcello Pacifico dopo la conferma, per domani, dell'incontro tra i sindacati e la parte pubblica all'Aran sull'Atto di indirizzo che il Governo vuole dare in vista del rinnovo contrattuale della scuola. "Sappiamo bene che si tratta di cifre ben al di sotto di quelle attese, appena un centinaio di euro lordi medi a dipendente, più 2-3mila euro di arretrati, ma intanto è meglio farglieli avere, piuttosto che attendere nuove risorse, che comunque non andranno ad influire sul periodo 2019/2022. A chi dice che a distanza di quattro anni dall'ultimo contratto non si può chiudere un accordo con appena il 4% scarso di aumento, ricordiamo che nel 2018 si firmò un contratto con un incremento pari al 3,48% ed erano passati quasi 10 anni dall'ultimo aumento", conclude Pacifico.