Meloni, Valditara, Bernini, Salvini. Questi alcuni dei Ministri impersonati con delle maschere dagli studenti e dalle studentesse questa mattina in flash-mob davanti al Ministero dell’Istruzione. Ogni Ministro ha tenuto in mano, poi, un cartello con su scritto quello che per la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari è un merito nella propria carriera. Così Valditara ha “tagliato 10 miliardi all’istruzione”, Salvini ha “ha scritto i Decreti Sicurezza”, Roccella “è una Ministra antiabortista” e così via.
Una polemica, quella dei sindacati studenteschi, spiegano in una nota gli stessi studenti, che ha al centro l’aggiunta del termine “merito” al Ministero dell’Istruzione, sintomo palese di una retorica profondamente sbagliata. Per Rete Studenti e Udu, infatti, non si deve ragionare di merito quando le condizioni di partenza di chi accede all’istruzione superiore e universitaria non sono le stesse e quando non si lavora per un welfare studentesco realmente funzionante in tutto il Paese. Un concetto, quindi, escludente e contrario all’idea di scuola pubblica democratica.
Un’avvisaglia questa, insieme a molte altre, che gli studenti e le studentesse ritengono sufficiente per lanciare una mobilitazione studentesca nazionale per il 18 Novembre prossimo. “Nessun merito per questo Governo” è infatti lo slogan verso questa data, alla quale aderiranno collettivi e associazioni studentesche in tutta Italia. Una data unitaria e condivisa, che servirà a mandare un segnale al Governo: gli studenti e le studentesse ci sono e sono pronte a difendere il diritto allo studio.