Questa convocazione urgente - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief - fa sperare che si sta andando verso la firma del contratto scaduto da troppo tempo, quattro anni, per essere ancora rimandato.
Noi vogliamo iniziare il 2023 con oltre 3mila euro netti di arretrati e circa 110 euro medi di aumenti nelle tasche dei lavoratori della scuola: lo sappiamo, sono cifre non entusiasmanti, però si tratta di somme già stanziate che devono andare a chi le ha meritate negli ultimi 48 mesi, lavorando in modo indefesso anche quando molte categorie professionali si sono fermate per la pandemia da Covid". "Confidiamo - continua il sindacalista autonomo - in possibili ulteriori integrazioni sulla parte economica, come abbiamo sempre sollecitato: certo,vogliamo dare per scontato che i circa 300 milioni di euro del Miglioramento dell'offerta formativa siano già destinati al rinnovo contrattuale. Ma siamo anche realisti, ancora di più perché stiamo parlando dell'unico contratto pubblico ancora senza accordo: andiamo allora a firmare entro l'anno quell'accordo 'ponte' che chiediamo da prima dell'estate. Rifiutarsi, in una condizione economica e di inflazione difficile come quella che stiamo vivendo non farebbe il bene dei dipendenti della scuola, che hanno invece estremo bisogno di quei soldi. Dei loro soldi", specifica Pacifico. (ANSA). andiamo allora a firmare entro l'anno quell'accordo 'ponte' che chiediamo da prima dell'estate. Rifiutarsi, in una condizione economica e di inflazione difficile come quella che stiamo vivendo non farebbe il bene dei dipendenti della scuola, che hanno invece estremo bisogno di quei soldi. Dei loro soldi", specifica Pacifico. (ANSA). andiamo allora a firmare entro l'anno quell'accordo 'ponte' che chiediamo da prima dell'estate. Rifiutarsi, in una condizione economica e di inflazione difficile come quella che stiamo vivendo non farebbe il bene dei dipendenti della scuola, che hanno invece estremo bisogno di quei soldi. Dei loro soldi", specifica Pacifico.