“Indubbiamente sulle pensioni è stata in parte accolta la proposta dell’Anief di anticipare età di uscita da lavoro per lavoratrici madri per favorire la natalità, ma all'interno di opzione donna. Il nostro sindacato aveva chiesto dalla passata estate, nel Manifesto del 25 settembre, di eliminare ogni penalizzazione e di riconoscere anche riscatto gratuito dei contributi per ogni figlio: non è andata così, ma lo consideriamo un inizio.
Per quanto riguarda la scuola, però, la legge di fine 2023 è tutta da riscrivere: sono state assegnate le sole risorse per le paritarie. Mentre non si è fornita alcuna risposta sulle tante urgenze: dagli organici alla mobilità, dal reclutamento alla revisione del Pnrr”. Così Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta la manovra.
“Il nostro sindacato - continua - è pronto al dialogo con il Parlamento e con il Governo per le opportune modifiche: produrremo, infatti, una raffica di proposte emendative durante il dibattito parlamentare. Di certo, senza nuovi stanziamenti saranno a rischio la revisione dei profili professionali del personale amministrativo, la lotta contro la dispersione e anche il bonus Carta docenti”.
“Il nostro sindacato - assicura Pacifico - continuerà a battersi fino all’ultimo per ottenere anche l'organico aggiuntivo e l’allargamento delle graduatorie del concorso Straordinario bis. Non approvare questo, tra l’altro, significherebbe mettere a serio rischio i fondi del Pnrr".
"Come pure - avverte - ci aspettiamo che il ministro dell’Istruzione traduca in risorse l’impregno preso con noi sindacati rappresentativi lo scorso 10 novembre, alla vigilia della firma dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale 2019-21: chiediamo al nuovo Parlamento un atto di coerenza, anche rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale”.
"A questo proposito - ricorda Pacifico - per il rinnovo del contratto 2019/2021 e l’assegnazione degli arretrati a dicembre, il Governo, attraverso il Consiglio dei Ministri, ha autorizzato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a firmare l’ipotesi sottoscritta la scorsa settimana all’Aran, secondo quanto chiesto da Anief già dai primi incontri a maggio.
“In quella sede - sottolinea il presidente Anief - è stato preso un impegno politico ad assegnare all’Istruzione mezzo miliardo in più rispetto al resto della Pa. Certamente, sono stati recuperati 2,5 punti rispetto anche all'inflazione del decennio precedente e rispetto quindi al vecchio contratto. E sono stati stanziati nel DL 176/22 i primi 100 milioni aggiuntivi dei 500 milioni promessi nell'accordo politico del 10 novembre”.