"Perché ai docenti precari che svolgono supplenze per brevi periodi vengono tolte dallo stipendio circa 170 euro al mese? È quello che non si spiegano i giudici.
Tanto che con sistematicità oramai dicono sì alle richieste di risarcimento presentate dal sindacato. L’ultima è quella del Tribunale di Firenze, sezione Lavoro, che applicando il principio di non discriminazione tra il personale che svolge le stesse mansioni ha condannato il ministero dell’Istruzione ad assegnare oltre 2mila euro, più interessi, ad una docente che ha lavorato a tempo determinato tra il 2015 e il 2018 con supplenze brevi e salturie". E' quanto si legge in una nota Anief.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “l’assegnazione della retribuzione professionale docente, come della cia degli ata, va sempre attuata. L’amministrazione deve finirla di andare a cavillare sulla temporale del contratto sottoscritto. I giudici continuano a dirlo. E' una motivazione ulteriore per chiedere ed ottenere le somme sottratte, facendo richiesta con Anief, attraverso apposito ricorso, così da recuperare in le cifre sottratte indebitamente più gli interessi maturati nel frattempo”.
I precari che aderiscono al ricorso, inoltre, potranno chiedere anche la rpd o cia non corrisposta negli ultimi cinque anni, quasi uno stipendio in più per ogni anno di servizio svolto. Anief ha aperto le adesioni al ricorso