Marcello Pacifico, adesso va tolto il veto sui titoli conseguiti fuori dall’Italia
"L'adunanza plenaria ha chiarito un principio chiaro e semplice: laddove c'è il riconoscimento dei titoli dei Paesi della Comunità europea, ai sensi delle direttive che garantiscono anche la mobilità professionale, questi titoli devono essere garantiti e valutati e riconosciuti ai fini dello svolgimento del lavoro". Così Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commenta la sentenza sulla validità dei titoli di chi ha conseguito all’estero l'abilitazione all'insegnamento e anche l’abilitazione su sostegno.
"L'Italia - ha detto Pacifico all’agenzia Teleborsa - aveva bandito un concorso per abilitare migliaia di persone, ma è bloccato da più di due anni": il nostro Paese, a questo punto, "farebbe bene ad organizzare una nuova formazione degli insegnanti ed a far in modo di incrementare anche i posti su sostegno. Andrebbero fatti corsi per più di 50mila specializzati, ma ad oggi il bando ancora non c'è e non se ne sa nulla".
Per il sindacalista autonomo, chi governa la scuola non ha scelta: deve cancellare ogni veto messo sui titoli conseguiti fuori dall’Italia. Occorre "prendere atto – ha concluso Pacifico - della sentenza dell'adunanza plenaria e permettere a tutti coloro che hanno conseguito il titolo all'estero di potere lavorare nelle nostre scuole, rimuovendo tutti quegli ostacoli che sono stati messi anche nelle ordinanze di gestione delle graduatorie gps e delle immissioni in ruolo".
La questione è stata riaperta dopo che è stata depositata la prima delle sentenze del Consiglio di Stato in Adunanza plenaria, a seguito dell’udienza del 16 novembre scorso, che ha rappresentato la posizione dei giudici di Palazzo Spada sulla vicenda del riconoscimento in Italia dei titoli di abilitazione e specializzazione conseguiti in un Paese all’estero, in particolare in Bulgaria, dopo il mancato via libera del ministero dell’Istruzione per il quale non sarebbe stato dimostrato l’esercizio della professione per almeno 12 mesi.
Secondo il Consiglio di Stato, che ha fatto riferimento alla direttiva 2005/36/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo, n. 206/2007, il sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali acquisite in ciascun Paese membro dell’Unione europea diventa funzionale alla circolazione in ambito sovranazionale dei lavoratori e dei servizi.
Pertanto, per i giudici di Palazzo Spada diventa indispensabile attuare una verifica in concreto delle competenze professionali acquisite nel Paese d’origine dal docente che chiede il riconoscimento e della sua idoneità all’accesso alla 'professione regolamentata' in quello di destinazione.
Il ministero dell’Istruzione dovrà quindi esaminare 'l’insieme dei diplomi, dei certificati e altri titoli', posseduti dal docente e attuare 'un confronto tra, da un lato, le competenze attestate da tali titoli e da tale esperienza e, dall’altro, le conoscenze e le qualifiche richieste dalla legislazione nazionale', al fine di accertare se gli interessati abbiano o meno i requisiti per svolgere la professione, anche attraverso 'misure compensative'.
Anief sostiene da sempre che il conseguimento all’estero della specializzazione su sostegno e l’abilitazione non debba essere considerato inferiore a quello preso in Italia: considerando che l’adunanza plenaria ha stabilito che l’abilitazione e la specializzazione all'estero deve essere valutata è bene che il ministro dell’Istruzione proceda con la revisione dell’ordinanza che ha regolato i contratti e le immissioni in ruolo.
Pertanto, l’azione legale promossa dal giovane sindacato, presso il Giudice del lavoro, vuole ottenere il prolungamento di un anno del servizio dei docenti che stanno completando un mandato di 9 anni all’estero: possono aderire al ricorso i docenti che stanno svolgendo il nono anno di servizio all'estero; l’obiettivo è arrivare a 10 anni e completare il secondo mandato come previsto dal ccnl e potere accedere nuovamente alla procedura concorsuale per la mobilità estera dopo i 3 anni di servizio presso il territorio metropolitano.