“Senza adeguate misure di sicurezza, che devono passare anche attraverso una certificazione delle aziende coinvolte, e senza adeguate misure assicurative, è meglio abrogare l’obbligatorietà di questa attività formative”.
Così si è espresso oggi Gianmauro Nonnis, in rappresentanza della Cisal, durante la seduta svolta nel Salone dei ministri del ministero dell’Istruzione e del Merito, convocata dal capo di gabinetto Giuseppe Recinto per riprendere il tavolo negoziale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro - Alternanza scuola lavoro pcto.
Durante il confronto di oggi con la parte pubblica, al quale erano presenti le maggiori sigle sindacali dei settori pubblici e privati interessati, Nonnis ha evidenziato tutte le già note criticità in materia di sicurezza relativa ai percorsi di alternanza scuola lavoro (oggi percorsi per le competenze per l’orientamento pcto), soffermandosi sulla “contraddizione di una normativa che da un lato impone l’obbligo di tali Percorsi e dall’altro non assicura adeguate forme di tutela in materia di sicurezza, scaricando sulle scuole oneri e responsabilità impropri; a tale fondamentale lacuna si aggiunge, inoltre, quella già segnalata dalla federazione Anief Cisal sin dal 2015 durante la presentazione dei decreti delegati alla legge 107, per cui gli studenti impegnati nel pcto non hanno una copertura assimilabile a quella dei lavoratori dipendenti”.
Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal, ritiene che “l’apertura del tavolo se non altro rappresenta la possibilità di avviare un confronto su un tema importante, segnato dalle carenze organizzative che sono alla base degli infortuni degli ultimi anni, di cui alcuni mortali. In particolare, si deve rilanciare il tema della sicurezza nel pubblico impiego, ad iniziare dalla riscrittura del ccnq del luglio 1996 in materia di rappresentante del lavoratori per la sicurezza ancora ancorata al D. Lgs. 626/94 che non prevede tutte le figure di rappresentanza sindacale sulla sicurezza previste invece dal nuovo TU D. Lgs. 81/2008”.