"I nuovi ruoli del docente tutor e orientatore, senza altri provvedimenti, non serviranno a molto. Inoltre, non si comprende per quale motivo si debbano escludere i docenti precari (uno su quattro dell'attuale organico utilizzato), che non potranno ricoprire il nuovo doppio ruolo. Come pure non si comprende la poca chiarezza sui criteri di ripartizione del fondo di 150 milioni di euro fra le diverse scuole approvato per decreto pochi giorni fa".
A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il quale ricorda che "mentre proseguono le trattative con la Commissione Ue, il Governo italiano e l'amministrazione scolastica devono prendersi la responsabilità di procedere con assunzioni, aumento dei posti di docenti e Ata, più cancellazioni dei vincoli che bloccano i trasferimenti anche in caso di posti liberi: sono misure attuative che possono essere inserite tranquillamente nel decreto Pnrr quater. Senza un organico stabile e aggiuntivo, il ritorno al doppio canale e alla mobilità del personale priva di vincoli, i progetti del Pnrr applicati alla Scuola non potranno realizzarsi". Secondo Stefano Cavallini, segretario generale Anief, oltre ad uno "specifico organico aggiuntivo, bisogna anche individuare specifiche risorse finanziarie ulteriori da assegnare nelle scuole in zone a rischio alta dispersione perché in questi istituti l'impegno sarà decisamente maggiore. Inoltre con il dimensionamento scolastico dei prossimi anni, avremo scuole con un numero elevato di plessi: in questi casi non potrà bastare un solo tutor a risolvere il problema e comunque il compenso dovrà essere più alto a chi porterà avanti questo onere".