(ANSA) - ROMA, 27 GIU - "Qualsiasi iniziativa che comporti un sostegno ai docenti fuori sede non può essere che bene considerata - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , quindi ben venga il 'piano casa' annunciato dal ministro, soprattutto se si traduce in appartamenti messi a disposizione dei docenti e del personale Ata assunto a centinaia di chilometri dalla residenza: affrontare dei costi e affitti ridotti o in parte sostenuti dallo Stato per il quale si lavora sarebbe importantissimo. L'aiuto economico, però, secondo Anief dovrebbe essere previsto per tutti i fuori sede, certamente anche prevedendo una maggiorazione per coloro che vivono in contesti territoriali dove la vita è particolarmente cara". "Quello che serve a questi dipendenti fuori sede, sempre per elevare la loro dignità, è un incentivo di carattere economico: una indennità di trasferta, proporzionata alla distanza dalla scuola dove si lavora rispetto a dove vive il lavoratore. Perché la lontananza dalla propria terra e dai propri affetti ha un costo, umano e pratico, di cui l'amministrazione della scuola deve tenere conto. Come pure va preso in considerazione l'aspetto delle difficoltà territoriali: lavorare in aree dove la dispersione è altissima, l'utenza è difficile, il raggiungimento dei plessi è difficoltoso (si pensi alle aree montane o alle isole), non può non incidere sullo stipendio. È bene che l'Aran prenda coscienza di tutto questo e si convinca ad accettare la nostra proposta, collocandola all'interno del nuovo contratto collettivo di lavoro, dopo avere appurato le coperture economiche attraverso gli organismi competenti", conclude Pacifico. (ANSA).