"I risultati del Rapporto Invalsi 2023 ribadiscono quello che già sapevamo: ci sono infatti alcune regioni, come la Campania, dove il 20% degli studenti prende la maturità solo sulla ‘carta’. Se i ritardi di preparazione scolastica e di dispersione maggiore si riscontrano sempre negli stessi territori – come Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e la stessa Campania – è evidente che occorrono rinforzi in quelle zone, dove i contesti sociali, istituzionali, spesso anche familiari, non sono favorevoli all’apprendimento degli alunni". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
"Ecco - spiega - perché chiediamo un organico maggiorato per le sedi più a rischio e provvedimenti ad hoc. Anche negli ultimi anni, invece di prendere provvedimenti migliorativi, siamo riusciti a fare peggio, con riduzioni di spesa previste dai vari Def approvati. Ma anche con un nuovo dimensionamento scolastico, che si somma a quello del 2009, il Dpr 81, che ha tolto ore di scuola, classi, sedi scolastiche, docenti, Ata e in generale qualità al nostro sistema scolastico: anche questo governo si accinge ad accorpare altre 700 sedi, senza ridurre, nemmeno di un’unità, la quantità di alunni per classe”.
“C’è inoltre bisogno - ricorda il sindacalista - di un intervento economico importante a favore dell’Istruzione pubblica, considerando che la spesa per la formazione dei nostri giovani rispetto al Pil rimane in media quasi un punto sotto quella europea: i soldi investiti servirebbero a stabilizzare il personale, a partire dai precari con oltre 36 mesi e da tutti gli idonei dei concorsi, con oltre il 20% di supplenti annuali: un numero, quello dei precari, che in pochi anni è addirittura raddoppiato. Con un investimento forte nella scuola di andrebbe anche a dimezzare il numero di alunni per classe, ad aumentare le ore di tempo scuola, a riproporre le efficaci compresenze dei docenti, a riportare i docenti specializzati nella lingua alla primaria, oltre che ad introdurre carriere, profili professionali e stipendi adeguati alla professione. Ci sarebbero inoltre da cambiare diverse norme, come quelle regolano la mobilità e bloccano le indennità da dare al personale che opra in contesti difficili”.