Il sindacato Anief contesta i numeri delle immissioni in ruolo del personale docente e Ata: "nemmeno 45mila tra i docenti e circa 10mila per amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e le altre figure professionali che operano nella scuola". A spiegare le ragioni delle proteste dell'organizzazione sindacale, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: "Complessivamente, secondo i nostri calcoli, le assunzioni a tempo indeterminato dovevano essere almeno 30-40mila in più, quindi quasi 100mila complessive, rispetto a quando poteva essere autorizzato dal Mef. Una delle motivazioni di questa restrizione è che il ministero dell'Istruzione e del Merito ha autorizzato le stabilizzazioni solo sul 75% dei posti lasciando 20mila posti per i vincitori del secondo concorso Pnrr. A nostro avviso è una scelta sbagliata perché ci sono da assumere migliaia e migliaia di idonei sia del concorso 2020, sia della prima procedura selettiva Pnrr che è ancora in corso di svolgimento". "Allo stesso modo - continua il sindacalista autonomo - , per il personale Ata a fronte di 30mila posti liberi sono stati assegnati per le immissioni in ruolo solo 10mila posti: non è così che si combatte il precariato, è una scelta sbagliata che va anche contro l'Unione europea, che crea i presupposti per la creazione di altri tantissimi contenziosi risarcitori per l'abuso dei contratti a termine. Ma è anche per questo che stiamo partendo con un nuovo ricorso gratuito per assumere sul 100% dei posti vacanti e per quasi raddoppiare il numero delle immissioni in ruolo che sono state autorizzate per il 2024". (ANSA).