Le statistiche mostrano una diminuzione del numero di studenti a partire dal 2015-2016, con un calo di 20mila alunni, seguito da un altro calo di 75mila studenti nel 2018-2019. L'anno scolastico 2021-2022 ha segnato un record con una riduzione di 100mila studenti, superato lo scorso anno scolastico con una diminuzione di 130mila studenti.
Quest'anno gli studenti sono 7.073.587; secondo alcuni calcoli la popolazione scolastica nel 2032 si ridurrà di 1,4milioni. Sindacati e opposizioni sono molto critici con il taglio previsto in manovra. "Altro che investimenti sull'istruzione e la tanto sbandierata valorizzazione del personale. Solo tagli lineari scritti nero su bianco", osserva Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd. "57 righe: questo lo spazio che il governo dedica all'istruzione in legge di bilancio. 57 di cui 22 di tagli lineari al personale: un taglio mai visto dall'epoca dei governi di destra (Tremonti-Gelmini)", lamenta la senatrice Pd Simona Malpezzi. Anche per il sindacato Anief, "sono decisioni semplicemente insostenibili: perché le 8.200 scuole autonome italiane hanno estremo bisogno di estendere gli organici e non certo di ridurre l'attuale consistenza già inadeguata rispetto al fabbisogno". "Durante la pandemia da Covid - affrema il presidente Anief Marcello Pacifico - il personale scolastico era aumentato di 80 mila unità, ora non soltanto non sono finanziate le proroghe dei contratti dei 6.500 collaboratori scolastici in servizio fino a giugno e dei 1.500 amministrativi scaduti nel dicembre scorso, collocati all'interno dell'organico Pnrr e Agenda sud, ma si dispone un nuovo taglio dell'organico assegnato alle scuole autonome dalla Buona Scuola: questo, in parte permetterà l'esonero dal servizio dei collaboratori del dirigente scolastico e si procederà pure a una riduzione del personale Ata, che diventa ancora più immotivata perché arriva dopo il taglio netto operato dalla Legge 133/2008 che ha portato via in un colpo solo il 25% dell'organico".