“Per recuperare un po’ di terreno economico e di giustizia professionale sarebbe giusto reintrodurre il primo scatto di anzianità dopo tre anni dall’assunzione in ruolo e anche procedere regolarmente ogni quattro anni senza limiti fino a quando non si andrà in pensione”. A dirlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a commento del dato fornito dall’Ufficio Studi del giovane sindacato sulla perdita di potere di acquisto degli stipendi del personale scolastico. In particolare, docenti e Ata nel 2009 - quando l’Anief non era ancora rappresentativa - percepivano circa mille euro in più rispetto a quella dei dipendenti degli altri ministeri, mentre dal 2019, dopo la firma del ccnl 2016/18, i loro compensi si sono posizionati 6 mila euro indietro.
“La sequenza del contratto collettivo nazionale 2016/18 - continua Pacifico - è stato davvero penalizzante, con scatti di anzianità previsti dopo 8, 15, 21, 27 e 35 anni di servizio. È giunta l’ora di cambiare questa scansione temporale, anche adeguandola alla luce dell’innalzamento dei parametri pensionistici sempre più elevati: avere sottoscritto un anno fa il ccnl 2019/22 con circa il 5,7% di aumento, puntiamo a rinnovare un nuovo contratto con una percentuale di almeno il 6%".
"In attesa del rinnovo contrattuale - auspica - bisogna recuperare anche la piena Indennità di vacanza contrattuale, pari a 6,7 volte di quella già corrisposta in via ordinaria: solo che la percentuale di incremento dovuta al mancato rinnovo del ccnl 2022-24 è di appena il 3,35%, mentre il Mef ci dice che l’inflazione dello stesso triennio è arrivata addirittura al 16,3%; manca dunque il 4,36%. Per questi motivi l’Anief ha avviato dei ricorsi pilota in tribunale, con inclusa la richiesta di opposizione alla prescrizione, così da recuperare il maltolto e anche gli arretrati, in media pari a 3-4 mila euro complessivi, anch’essi previsti dalla legge, sempre in attesa della firma del ccnl 2022-24”.
(Dks/Labitalia)