Anief presenta 57 proposte di emendamento al Dl Sostegni bis per rilanciare la scuola di domani. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede ai deputati di «prendere in considerazione le proposte emendative, perché hanno l'unico scopo di dare risposte puntuali a problemi annosi della scuola italiana, che con il Covid sono diventati ancora più complessi». «Assunzioni da graduatorie e da concorsi vanno celermente semplificati -dice Pacifico-, non certo pensando a scorciatoie o sanatorio, ma producendo quel normale epilogo che porta alla stabilizzazione che in altri Paesi europei è la normalità. Lo stesso buon senso si chiede per rispondere alle tantissime domande motivate di trasferimento di sede, di collocazione su ruolo professionale superiore e di assegnazione di una diaria per i rischi oggettivi che comporta la professione, oltre che di conferma nei ruoli di chi è stato assunto con riserva e ha svolto l'anno di prova.»
Pacifico, "bisogna anche dare più tempo ai candidati". "Perché le nuove norme sui concorsi che fanno diventare insegnante si applicano retroattivamente per l'ultimo bando del concorso a cattedra solo per alcune discipline - come matematica, informatica e tecnologia - che riguardano appena 3mila posti sui 30mila banditi?". Lo chiede Marcello Pacifico, presidente Anief, ritenendo "che questa semplificazione debba avvenire per tutte le altre classi di concorso''
Tutti i sindacati principali della scuola Cgil, Cisl, Uil, Snals e Anief scenderanno in piazza il 9 giugno a Roma per chiedere il cambio del Dl Sostegni e ottenere misure urgenti per la stabilizzazione tutti i precari sia abilitati che specializzati con 3 anni di servizio. I sindacati chiedono anche la stabilizzazione dei Dsga facenti funzione con 3 anni di servizio, il superamento dei blocchi sulla mobilità del personale, il rafforzamento degli organici del personale a partire dalla conferma dell'organico Covid, la riduzione del numero di alunni per classe. Il Dl sostegni è stato predisposto "senza alcun confronto", accusano. (ANSA).
Pacifico: "Doppio canale di reclutamento se si vuol sconfiggere la supplentite". "Il 3 giugno parte il tavolo di confronto del ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, coi sindacati su reclutamento, formazione iniziale e permanente come previsto dal Patto per la Scuola al centro del Paese. Intanto, è beffa per i precari. Rispetto ai 112mila posti autorizzati potranno essere assunti, infatti, al massimo 18.500 insegnanti presenti nella prima fascia delle Gps (graduatorie provinciali per le supplenze), sempre che abbiano maturato almeno tre anni di servizio nelle sole scuole statali". Così una nota dell'Anief.
(ANSA) - ROMA, 25 MAG - "La didattica in presenza si garantisce certamente potenziando i mezzi di trasporto e mettendo in pratica le regole sulla sicurezza negli istituti che noi stessi abbiamo sottoscritto nell'accordo nazionale. Tuttavia, rimane indispensabile provvedere ad aumentare il numero di classi, quindi di plessi e di scuole, reintroducendo i 15mila plessi chiusi del dimensionamento del 2008. Inoltre, bisogna ridurre la quantità massima di alunni per classe prevista da quelle stesse norme, perché in tempo di Covid, ma pure quando sarà finita la pandemia, non possono convivere in un'aula di meno di 50 metri quadrati 30 e più studenti, più il docente e non di rado un altro in compresenza e pure il collega di sostegno. Si approfitti del calo demografico, che continuerà a scendere nei prossimi anni, per centrare questi obiettivi, arrivando a 15-18 alunni per classe. Stavolta le risorse per farlo ci sono: sono quelle del Recovery plan. Manca però la volontà politica". A dirlo è Marcello Pacifico, leader di Anief, dopo l'incontro tra governo-Regioni ed Enti locali dedicato in particolare al trasporto e alla ripresa delle scuole a settembre. (ANSA).
ll concorso straordinario della secondaria si conferma con un'alta percentuale di posti vacanti, pari a quasi il 30% dei partecipanti: finora sono state corrette poco più della metà delle prove scritte svolte e in termini assoluti i posti vacanti superano le 3mila unità. A sottolinearlo è il sindacato Anief secondo il quale "150 minuti, due ore e mezzo a disposizione secondo il bando, possono sembrare tanti, ma se servono a svolgere cinque mini-tematiche diverse e a scegliere le risposte esatte da un testo in lingua inglese possono diventare drammaticamente insufficienti". Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "questi risultati stravolgono la logica del concorso riservato. I 150 minuti massimi per rispondere a quesiti disciplinari complessi e ad ampio raggio, per molti sono diventati motivo di esclusione, tanto che a fine concorso straordinario potremmo arrivare a 8-10mila esclusi dopo avere partecipato alle prove". (ANSA).
"Sottoscritto a Palazzo Chigi il patto per l'istruzione tra le confederazioni sindacali e l'amministrazione scolastica rappresentata dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Siamo riusciti a far tornare la scuola al centro e ora è bene che il progetto prenda corpo con delle modifiche già al decreto legge che introduce il reclutamento semplificato". A dirlo ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente all'atto della firma in rappresentanza della Cisal. Tra le novità importati c'è anche l'impegno sulla riduzione del numero di alunni per classe, anche a seguito della riduzione di 100mila alunni.
"Per gli studenti il vero problema non sono gli apprendimenti, che si possono recuperare da settembre, e nemmeno la socialità, dal momento in cui l'Italia è tornata ''gialla'': quello che andava affrontato subito è invece la necessità di far ripartire la scuola in sicurezza dal 1° settembre". Lo sostiene il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico. In un'intervista a Italia Stampa, il sindacalista dichiara: ''Come abbiamo chiesto al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e sottoscritto qualche giorno fa nel Patto per la Scuola siglato dalle Confederazioni, sul quale aspettiamo la risposta del Governo, quello che ci aspettiamo è un diverso rapporto alunni-insegnanti'', con la fine della classi pollaio e la riduzione sensibile del numero di allievi per classe, ma anche ''alunni-classi e alunni-plessi, perché soltanto mantenendo il distanziamento sociale nelle nostre aule è possibile fare didattica in presenza in sicurezza''.