ROMA, 8 SET - Sciopero indetto per l'11 settembre dal sindacato Anief che ha organizzato un sit-in a Roma, presso Piazza del Parlamento dalle 9 alle 14. "Vogliamo perorare la riapertura delle GaE, le Graduatorie ad esaurimento, nel giorno in cui inizia l'esame in Aula a partire dalle ore 11 del Milleproroghe e dei nuovi emendamenti salva-precari", spiega il leader dell'Anief, Marcello Pacifico. (ANSA).
Bisogna cominciare a pensare anche a una diversa formulazione degli organici che deve tenere conto della diversità territoriale e porre fine all’organico di fatto laddove per più di un anno il posto rimane senza titolare. Presenteremo delle proposte emendative ben specifiche non appena la proposta di legge di stabilità 2019 sarà presentata in Parlamento.
Anief denuncia quanto sta avvenendo nel territorio nazionale a seguito delle 58 mila assunzioni autorizzate dal Governo. Da una parte abbiamo i vincitori del nuovo concorso posteggiati in Campania nonostante le segnalazioni, dall’altra le nuove assunte a Vicenza quali diplomate magistrale a dispetto dell’Adunanza plenaria. ‘L’unica soluzione è la riapertura delle GaE per garantire la parità di trattamento e annullare il contenzioso’ afferma ancora una volta Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato.
ROMA, 17 AGO - "L'autorità di garanzia per gli scioperi pubblica l'astensione dal servizio di tutto il personale docente, Ata ed educativo, a tempo determinato e indeterminato delle istituzioni statali e comunali: lo stesso giorno in cui è stata richiesta alla Questura di Roma l'autorizzazione per un sit-in presso Piazza del Parlamento dalle 9.00 alle 14.00 del personale precario durante l'inizio della discussione del Mille-Proroghe presso la Camera dei Deputati, sul quale stanno confluendo anche altre organizzazioni sindacali". Lo afferma, in una nota, l'Anief. Sono diversi i motivi che hanno indotto il sindacato a proclamare il primo sciopero nazionale del nuovo anno scolastico, alla vigilia dell'inizio delle lezioni, e ad organizzare una manifestazione nazionale a tutela del personale precario: oltre alla difesa della riapertura delle GaE per tutto il personale abilitato e alla salvaguardia dei ruoli, la piattaforma di protesta include la richiesta di adeguamento dell'organico di fatto a quello di diritto, inclusi i posti in deroga su sostegno, la stabilizzazione del personale precario, l'assunzione su tutti i posti vacanti e disponibili, una revisione globale poi della Legge 107/15, che l'attuale governo ha soltanto scalfito, lo sblocco dell'indennità di vacanza contrattuale, l'adeguamento degli stipendi all'inflazione. "Lo sciopero permetterà - spiega Marcello Pacifico di Anief-Cisal - al personale docente e Ata precario delle regioni, dove l'11 settembre saranno iniziate già le lezioni di poter partecipare alla manifestazione che si terrà a Roma per difendere il testo del Mille-proroghe licenziato dal Senato con l'emendamento salva-precari nel primo giorno di riapertura dei lavori parlamentari a Montecitorio. Ricordiamo che il momento è cruciale: se approvato definitivamente, l'emendamento LeU 6.3 all'art. 6 del decreto legge 91 darebbe modo a migliaia di precari, già entro l'autunno, di avere i contratti di supplenza al termine delle attività didattiche o annuali, proprio dalle graduatorie ad esaurimento e concorrere nei ruoli in surroga rispetto ai posti andati vacanti e disponibili. Inoltre, verrebbe sterilizzato il contenzioso pendente che ha ingolfato i tribunali amministrativi e del lavoro, ponendo fine alla particolarità tutta italiana del mancato incontro tra domanda e offerta, cioè tra posti vacanti e personale abilitato pronto a subentrare". (ANSA).
La problematica, per il sindacato Anief, non interessa solo i diplomati magistrale con titolo conseguito entro l’a.s. 2001/02. Le graduatorie ad esaurimento vanno riaperte per tutti i docenti abilitati e l’organico di fatto trasformato in organico di diritto.
Ne parliamo con Marcello Pacifico presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal.
ROMA, 12 AGO - Il Decreto Dignità, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore oggi, introduce due novità che riguardano il mondo della scuola. La prima riguarda le supplenze su posti vacanti dopo 36 mesi di servizio: la legge legge 107/2015 ovvero la Buona Scuola aveva introdotto il divieto di attribuire supplenze su posti vacanti e disponibili al personale sia docente che ATA che avesse già svolto 36 mesi di servizio. Questo divieto ora è stato abolito. La legge interviene poi per cercare di risolvere la questione dei diplomati magistrali, circa 50 mila complessivamente, a cui una sentenza del Consiglio di Stato ha chiuso le porte delle GaE, le graduatorie ad esaurimento. La nuova normativa prevede, innanzitutto, che l'esecuzione delle sentenze possa avvenire entro 120 giorni dalla notifica. Poi, considerato che le sentenze di merito, dopo quella del Consiglio di Stato, arriveranno nel corso dell'anno scolastico 2018/19, per garantire la continuità didattica, viene assicurato a questi maestri un contratto a tempo determinato con scadenza al 30 giugno 2019. Infine, entro l'anno scolastico 2018-2019, verrà bandito un concorso. Le soluzioni trovate dal Governo però scontentano alcune forze politiche e alcuni sindacati. Anief annuncia il primo sciopero del nuovo anno scolastico il prossimo 11 settembre, per chiedere la conferma dell'emendamento LeU salva-precari, già licenziato dal Senato e sottolinea che "delle 50 mila maestre diplomate in attesa di un posto fisso meno di una su cinque lavorerà il prossimo anno e solo con un contratto di 10 mesi. Per le altre 40 mila nulla, al massimo ci sarà qualche occasionale supplenza. Per tutti un concorso straordinario in cui non è previsto un punteggio minimo, con tutti vincitori. Solo che per entrare in ruolo ci vorranno fino a 29 anni nella scuola dell'infanzia e fino a 11 anni nella primaria". Anche per Maddalena Gissi della Cisl Scuola, "la procedura concorsuale riservata dà risposta solo parzialmente alle tante attese che si sono nel frattempo create; siamo inoltre ben lontani da quanto lo stesso ministro Bussetti afferma nelle sue "Linee Programmatiche", indicando come indispensabile una revisione del sistema di reclutamento dei docenti". Critiche arrivano anche da FI con Mariastella Gelmini. Mette invece in guardia il senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega e presidente della Commissione Cultura: "Attenzione a non rovesciare la realtà: il decreto Dignità non lascia a casa le "maestre". E' una sentenza del Consiglio di Stato a non aver confermato il loro inserimento in ruolo e nelle graduatorie ad esaurimento. Al contrario noi abbiamo teso loro la mano". (ANSA).
ROMA, 11 AGO - Ad un mese dalla riapertura delle scuole, torna il tema delle cosiddette classi pollaio. Trentanove studenti frequenteranno il prossimo anno scolastico infatti una prima liceo di Todi, di cui uno diversamente abile con il sostegno. A denunciarlo è Giovanni Antonelli, Presidente del Consiglio di Istituto del Liceo Jacopone, in una lettera che ha invito al ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e che pubblica il sito Orizzontescuola. Il rappresentante scolastico critica la decisione dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Umbria "che, applicando la normativa in essere, non ha previsto lo sdoppiamento della prima classe del Liceo Scientifico nonostante i 39 ragazzi iscritti di cui uno diversamente abile con sostegno. A nulla sono valse a tutt'oggi le accorate richieste fatte dal Dirigente Scolastico Sergio Guarente e, considerato il poco tempo che ci separa dall'inizio dell'anno scolastico, ho preso la decisione di rivolgermi direttamente a Lei", scrive Antonelli. "Il senso di impotenza e rabbia scaturisce dal fatto che, evidentemente, si ritiene che la soluzione imposta dalla normativa sia perfettamente compatibile con il diritto costituzionale allo studio e lo rispetti anche nel più ampio senso di assicurare a tutti le migliori condizioni per un'efficace formazione attuando i più elementari principi pedagogici". Nella missiva si spiega che i 158 iscritti alle prime classi dei quattro indirizzi del Liceo "Jacopone da Todi" (49 al Linguistico, 41 alle Scienze Umane, 39 allo Scientifico, 29 al Classico) devono essere ospitati al massimo in 6 classi "a prescindere dal fatto che ci sia una distribuzione non omogenea tra le scelte effettuate dagli studenti. In altre parole, l'Ufficio Scolastico Regionale auspicherebbe che fosse il Dirigente Scolastico a "convincere" i genitori circa l'indirizzo al quale iscrivere il proprio figlio". Sulla vicenda interviene il sindacato Anief. "Quanto si sta realizzando - dice Marcello Pacifico, leader del sindacato - è purtroppo in piena sintonia con quello che è accaduto negli ultimi dieci anni, con i tagli imposti a partire dalla Legge Berlusconi-Gelmini 133/08. Sorprende, però, che a rendersi artefice di tale conferma sia lo stesso Movimento 5 Stelle, autore in passato di diverse battaglie e interpellanze parlamentari portate avanti proprio per trovare soluzione al problema delle classi pollaio". (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 11 AGO - L'Anief esprime "seri dubbi" sulla possibilità che entro l'estate prossima le prove selettive - scritte e orali - possano essere concluse, con tanto di pubblicazione di esiti e valutazioni, in modo da individuare i 2.425 nuovi capi d'istituto e tamponare l'attuale numero di reggenze record che riguardano ormai una scuola ogni quattro. "Soprattutto perché per la prima volta l'intera procedura, compresa la formazione, sarà affidata al Miur; inoltre, nella fase preliminare ci si è affidati alle tecnologie telematiche, con 24 mila candidati a rispondere direttamente da computer. Quindi, si tratta di meccanismi nuovi, tutti da verificare e che possono presentare intoppi e problemi lungo il percorso", fa notare il leader del sindacato, Marcello Pacifico. Anief sottolinea poi il problema del mancato "ripescaggio", nel concorso riservato, dei ricorrenti del 2011 privi di un provvedimento di primo grado favorevole. Tuttavia, ribatte il sindacato, una possibilità che la partita possa giocarsi non solo nelle aule di tribunale ancora c'è e passa per le Camere. La richiesta del sindacato è quindi quella di ammettere al corso-concorso riservato i ricorrenti del 2011. Per Pacifico, "Il Parlamento potrebbe intervenire prorogando l'accesso al corso riservato anche dei ricorrenti del 2011. Il motivo è semplice: in caso contrario sono concrete le possibilità di andare incontro, proprio a seguito del pronunciamento della Corte Costituzionale a novembre, all'annullamento di tutta la procedura prevista dalla Legge 107/2015. Per questo, Anief condivide l'intenzione di alcuni deputati di intervenire a settembre alla Camera sul decreto Milleproroghe, come già è stato fatto con il Decreto Dignità".
ROMA, 10 AGO - Il decreto dignità non risolve nulla sulla questione dei diplomati magistrali: a sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. Secondo il sindacato, "solo uno su cinque avrà il contratto annuale fino al 30 giugno 2019, mentre gli altri, in 43 mila si dovranno accontentare delle supplenze brevi". Per questo motivo il sindacato è contrario. "Inoltre, chi ha insegnato due anni e ha superato l'anno di prova con riserva doveva essere confermato nel ruolo. E ciò non è avvenuto. Quanto è stato deciso e approvato lunedì in via definitiva a Palazzo Madama è tutt'altro che dignitoso", ha continuato il sindacalista, perché "non porta alcuna soluzione per i 50 mila diplomati magistrale che hanno un diploma e che presto saranno pure licenziati. In seimila, certo, avranno la proroga di un anno, poi si andrà verso concorsi non selettivi che però non portano a nulla". (ANSA).
Il Miur ha comunicato ai sindacati di aver già inviato la richiesta di autorizzazione al Mef per bandire il concorso.
Il bando dovrebbe essere pubblicato tra settembre e ottobre.
La legge di Bilancio, com’è noto, ha previsto l’indizione del concorso per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi della scuola, che deve essere bandito entro il 2018.
Per la definizione di alcuni requisiti d’accesso è necessario trovare dei riferimenti tecnico-normativi. Si punta anche a delle soluzioni politiche.