Il discorso di oggi al Senato del neo Presidente del Consiglio, Mario Monti, trova l’apprezzamento dell’Anief. Il sindacato degli educatori in formazione ritiene particolarmente importante il riferimento di Monti alla mobilità dei nostri giovani talentuosi, ritenuta “la nostra migliore alleata, mobilità sociale ma anche geografica”: secondo il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, “quello della mobilità è un tema che il nostro sindacato ha sempre difeso, sia per il personale precario, ricorrendo contro il posizionamento in ‘coda’ nelle graduatorie ad esaurimento, sia di ruolo, opponendosi all’obbligo di permanenza nella stessa provincia per cinque anni dei neo assunti”.
A proposito della “necessità – espressa da Monti – di investire sui talenti”, il leader dell’Anief indica al Presidente del Consiglio alcuni provvedimenti da attuare con urgenza: “ripristinare la figura del ricercatore universitario, mandato incredibilmente in ‘pensione’ dalla riforma Gelmini approvata quasi un anno fa; consentire ai dipendenti pubblici di elevarsi frequentare il dottorato di ricerca; promuovere il rientro dei ‘cervelli’ che hanno acquisito importanti competenze ed esperienze durante un percorso di studi all’estero”.
Pacifico reputa, infine, particolarmente importante sbloccare sin da subito i concorsi per diventare insegnanti: “occorre avviare una seria organizzazione dei corsi per lo svolgimento dei Tfa, il cui accesso è già selettivo e basato su un numero programmato in base ai posti vacanti. Questi corsi, invece, ad oggi sono ancora bloccati. Come bloccata rimane la necessità di stabilizzare – conclude il sindacalista dell’Anief - quel personale che negli anni ha svolto del servizio, spesso confermato di anno in anno, su posti vacanti e disponibili”.