E non solo per questo: l’insegnamento è tra le professioni più a rischio burnout e va inserita nella categoria di quelle usuranti.
L’Anief giudica offensive le parole del Ministro del Welfare, Elsa Fornero, che durante il question time alla Camera ha chiuso alla possibilità ai lavoratori della scuola di concedere deroghe ai requisiti per andare in pensione: il sindacato sostiene che non si tratta di riportare “indietro le lancette a favore dei lavoratori della categoria della scuola”, come ha dichiarato il ministro, ma solo di adottare una regola di equità per dei lavoratori che da decenni lasciano il servizio in corrispondenza del termine dell’anno scolastico.
“Il Ministro Fornero – ha dichiarato il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – continua a non comprendere che le nuove regole sulle pensioni toccano i diritti acquisiti del personale della scuola, che da sempre matura l’anno di servizio nell’estate successiva rispetto all’approvazione della norma: è evidente dunque che di fronte a tale disparità di trattamento dei lavoratori, il giudice non potrà non riconoscere la normativa specifica in ambito scolastico”.
Il giovane sindacato ritiene inoltre ingiusto che la scuola non risulti tra le professioni usuranti: “vorrei ricordare che nel comparto pubblico – ha detto il rappresentante dell’Anief – l’attività di insegnamento è tra quelle lavorative più stressanti e per questo motivo ad alto rischio ‘burnout’. Pertanto chiederemo ai giudici di riconoscere l’attività di docenza come usurante e come tale di garantire ai suoi lavoratori la stessa ‘finestra’ concessa ai privati”, ha concluso Marcello Pacifico.