3,5 milioni di dipendenti pubblici già penalizzati dal blocco del contratto.
“È irresponsabile l’invasione di campo cui ricorre settimanalmente il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, per rivendicare la parità di trattamento tra i lavoratori del settore privato e quelli del settore pubblico attraverso l’adozione di licenziamenti più facili nella pubblica amministrazione”. A sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief e membro della ConfedirMit-Pa, dopo che lo stesso ministro del Lavoro ha oggi auspicato che il Parlamento dovrebbe intervenire per introdurre le stesse procedure di licenziamento previste per il privato invece assenti nella delega del pubblico impiego.
Pacifico sostiene che “queste fughe in avanti sono a dir poco strane, perché vengono attuate mentre è in corso una trattativa fra le organizzazioni sindacali e il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, proprio sulla riorganizzazione del pubblico impiego, sull’attuazione del protocollo d’intesa già sottoscritto, sul precariato e sulla spending review”.
Il sindacalista dell’Anief e della ConfedirMit-Pa ritiene che dal ministro del Lavoro ci si debbano aspettare dichiarazioni all’insegna dell’equilibrio: “in questo momento delicato e decisivo per la crescita del paese, a partire dal buon funzionamento della macchina statale, il ministro Fornero dovrebbe avere maggiore cautela e sensibilità, specialmente quando parla a 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici a cui da due anni – conclude Pacifico – è stata bloccata la carriera ed è stato iniquamente impedito di andare in pensione con le vecchie regole”.