Lavoro – Anche l’Ocse ci dice che l’occupazione è in caduta libera: se si continua a tagliare e a mantenere il blocco di concorsi e turn over nel pubblico impiego la situazione si aggraverà. Il Governo non ha altra scelta: torni ad assumere.
Oggi abbiamo recepito delle importanti statistiche che ci confermano quanto in Italia il dramma della disoccupazione stia assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. L’Ocse ci ha detto che "la disoccupazione ha ripreso a salire negli ultimi tre trimestri, superando il 10 per cento e potrebbe aumentare ulteriormente nel 2013" e che i nostri giovani fino a 24 anni not in employment, education or training (senza scuola o occupazione) sono ormai il 20 per cento, il peggior dato tra i Paesi industrializzati dopo Messico e Turchia. Come se non bastasse, la Cgia di Mestre ci ha ricordato che “la più alta concentrazione di lavoratori precari italiani è nel pubblico impiego. Infatti, nella scuola e nella sanità ne troviamo 514.814”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, anche “dal punto di vista occupazionale è un dato di fatto accertato che stiamo andando verso un vistoso peggioramento: un giovane italiano su due è precario e con le riforme in atto, con i licenziamenti che diventeranno sempre più facili da realizzare, la situazione si aggraverà. Bisogna quindi subito sbloccare le assunzioni”.
Il sindacato deve invece prendere atto che si sta procedendo con provvedimenti che vanno verso la direzione opposta. Mentre la spending review approvata dal Consiglio dei ministri si concentra su ulteriori 30 mila tagli, dopo i 300 mila sottratti al pubblico impiego negli ultimi 6 anni, il blocco dei concorsi e del turn over faranno schizzare la disoccupazione al 12 per cento.
“Nella scuola – sottolinea Pacifico – la situazione è ancora peggiore, perché si continua ad abusare dei contratti a termine nei confronti di quei precari che a forza di aspettare il loro turno giovani non sono più, visto che l’età media delle immissioni in ruolo supera i 40 anni. È ovvio che di fronte al blocco delle assunzioni anche l’economia si ferma, con il conseguente stallo dei consumi, come si avverte anche in questi giorni di saldi estivi”.
Per il presidente dell’Anief non ci sono altre possibilità: “piuttosto che incentivare il precariato, il Governo deve cambiare rotta e intervenire al più presto per migliorare i servizi della pubblica amministrazione”.