Pacifico: tra le priorità vi è lo sblocco delle assunzioni di migliaia di amministrativi, tecnici ed ausiliari con più di 36 mesi di supplenze. Altrimenti ci penserà la Corte di giustizia europea.
Oggi per la maggior parte degli alunni e docenti italiani è terminato un anno scolastico contrassegnato da tagli, rinunce e una politica di spending review all’insegna del non senso. Basta andare a vedere cosa è accaduto ad oltre 5mila precari Ata (amministrativi, tecnici ed ausiliari), che attendono ormai da un anno di essere assunti in ruolo, per via di un decreto sulla collocazione dei docenti inidonei che, apprendiamo proprio oggi, una parte dei componenti del Governo verrebbe far naufragare prima ancora di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
“È davvero scandaloso – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la scuola e i quadri – che il Governo italiano non sia riuscito a portare a compimento l’opera di assunzione degli oltre 5mila amministrativi, tecnici ed ausiliari, accordata l’estate scorsa dalle massime istituzioni, dal momento che in tutta Italia vi sono almeno 40mila posti vacanti e disponibili. Tutto questo accade, peraltro, proprio mentre il Parlamento italiano ha messo al vaglio la legge europea 2013 che è stata creata, tra le altre cose, anche per garantire le assunzioni del personale con almeno 36 mesi di servizio anche non continuativo”.
Secondo Anief sono questi gli aspetti di cui i nostri parlamentari si devono occupare. Anziché, come accaduto ieri alla Camera, dedicare un intero pomeriggio ad esaminare le tante mozioni sulle misure a sostegno della scuola, dell'università e della cultura. Senza però giungere ad alcuna conclusione. Alla scuola, ai suoi studenti, ai suoi dipendenti, servono certezze. È finito il tempo delle promesse.
“È paradossale che i nostri parlamentari non abbiano sino ad oggi fatto alcun accenno alla procedura d’infrazione 2124/2010 – aggiunge Pacifico – ignorando che da tempo, circa tre anni, questa ha prodotto degli atti di messa in mora proprio per la mancata attuazione della direttiva 1999/70/CE che non ammette deroghe sulle assunzioni a tempo determinato per i precari di lungo corso. La politica dello “struzzo”, però, potrebbe presto presentare il conto: in autunno, infatti, la Corte di giustizia europea, cui si sono rivolti docenti e Ata, anche a seguito della ordinanza favorevole emessa dal giudice Coppola di Napoli, si dovrà esprimere sull’incompatibilità tra la normativa nazionale in materia di stabilizzazione e quella comunitaria”.
Tutto ciò perché i giudici di Lussemburgo non sarebbero stati convinti dalla risposta alla precedente procedura di infrazione 2010/2124 fornita dal Governo italiano, circa la recente attività legislativa adottata (Decreto Legge 70/2011) che avrebbe introdotto una deroga all’applicazione della direttiva 1999/70/CE (relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP) sul lavoro a tempo determinato del personale ATA, motivata da esigenze imprescindibili di erogazione del servizio scolastico e compensata da un piano di immissioni in ruolo.
Ancora una volta Anief tutelerà tutti i lavoratori non docenti precari della scuola da oltre 36 mesi, che intendono impugnare questa situazione di stallo sulle loro immissioni in ruolo, mettendo loro a disposizione un apposito modello di denuncia alla Corte di giustizia europea: basta scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..