Procediamo con la presentazione del documento “La buona scuola. Facciamo crescere il paese” (Decima scheda)
Nella nona scheda abbiamo evidenziato l’inadeguatezza della soluzione prospetta per la valutazione delle scuole e il nostro radicale dissenso sul modello di governance prospettato. Qui completiamo la presentazione del III capitolo e diamo quella del IV (leggi tutto)
° Procediamo con la presentazione del terzo capitolo del documento “La buona scuola. Facciamo crescere il paese”
Nel seguito del III capitolo si trattano, con i toni delle buone intenzioni (a parte l’argomento governance che è reso in modo affrettato e, a parere dell’Anief, per nulla condivisibile), questi temi: 1- La “trasparenza” nelle scuole e la piattaforma “Scuola in chiaro”: “Il pieno accesso ai dati sulla scuola deve stare alla base dell’autonomia scolastica… I dati saranno pubblicati in forma aggregata e per singola scuola, sulla piattaforma Scuola in Chiaro 2.0; ospiterà anche il Registro Nazionale dei docenti. E’ la vetrina della scuola, e supporto ai processi gestionali e amministrativi. 2- La semplificazione delle procedure burocratiche: “Serve fare, direttamente con i dirigenti scolastici, i docenti e il personale amministrativo, una ricognizione dettagliata delle 100 misure più fastidiose, vincolanti e inutili che l’amministrazione scolastica ha adottato nel corso dei decenni, e abrogarle tutte insieme, con un unico provvedimento”. Il governo si concede un solo anno: c’è tutto Speedy-Renzi, in questa frase Notando, però, che si fa di tutta l’erba un mazzo, ci atteniamo al “distingue semper”: segnaliamo che le chiamate a supplenza saranno fastidiose ma sono necessarie. 3- Il Documento punta molto sulla digitalizzazione delle procedure amministrative e gestionali. “Lanceremo in autunno il primo hackathon sui dati del Ministero, dalle stanze del Ministero. Sarà organizzato in collaborazione con tutte le comunità che costruiscono consapevolezza e conoscenza sul valore dei dati aperti… Saranno coinvolte tante altre amministrazioni… Il MIUR ha il desiderio di coinvolgere i ragazzi in quella che diventerà a regime una Data School nazionale…”. Abbiamo nel ricordo ore e ore di anticamera negli uffici, per sbloccare, con le burocrazie, questioni di scuola. 4- I canali digitali serviranno anche a potenziare la didattica: “Raccoglieremo e condivideremo le migliori esperienze… Stiamo scommettendo sul fatto che la scuola abbia già in sé le soluzioni per il suo rinnovamento. In Europa, questa visione si chiama Opening Up Education….…”. L’accesso on line al patrimonio informativo della scuola sarà “semplificato” per generalizzarne l’applicazione. 5- La previsione della riscrittura del Testo Unico. Tra noi e il testo del 1994 ci sono di mezzo capitoli: la normativa sull’autonomia scolastica, le opportunità scolastiche UE, le riforme Gelmini. 6- Non poteva mancare un paragrafo sull’edilizia scolastica (Scuole Sicure; Scuole Nuove; Scuole Belle; Altre misure di edilizia) ed è ragionevole vista l’importanza che Renzi annette a queste iniziative. Non intendiamo unirci al coro dei critici apprezzando, invece, che molti dd.ss. abbiano adottato la “filosofia”: “Ogni acqua leva siti”. La Repubblica (16 settembre) segnala forse l’operazione eccessivamente focalizzata sugli EE.LL. renda impossibili interventi particolarmente urgenti; pensiamo si tratti di quelli, citati nel XII Rapporto su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola, di manutenzione pesante, rimozione dell’amianto, di impianto delle barriere architettoniche. 7- I servizi professionali pomeridiani e serali delle scuole. “La scuola sarà quindi sempre più aperta non solo digitalmente ma anche fisicamente: l’orario potrà essere allargato”. Si tratta innanzitutto, nella “visione” renziana, di divulgare il patrimonio informativo nel territorio di insediamento, con servizi culturali fuori dall’orario curricolare; si tratta anche di: contribuire a combattere l’abbandono scolastico; promuovere l’ingresso nelle scuole di esperienze emergenti di educazione informale collaborando con le c.d. “scuole non-scuole” e con le associazioni culturali, con i “laboratori del territorio” (lo strumento di finanziamento sarebbero, oltre che il sostegno dei privati, l’accreditamento di “voucher innovativi” a valere su Fondi PON, il Servizio civile per la Buona Scuola, i crediti a favore di studenti universitari e di formatori per servizi volontari a scuola, le collaborazioni con professionisti in pensione (c.d. ”patto intergenerazionale”) e con le imprese. 8- La scuola inclusiva degli alunni con disabilità o handicap. Nel documento si calcola che – giusta la determinazione del rapporto docente-alunni – l’organico complessivo di 82mila insegnanti di Sostegno dovrà essere potenziato con le 8mila assunzioni per il 2015-2016 decise con il decreto n. 104 del 2013 e con l’ulteriore immissione di 21mila insegnanti (di cui 14mila presenti nelle GaE).
Il capitolo IV contiene proposte chi fannu veniri u cori, quali l’intenzione di rafforzare l’insegnamento di Storia dell’arte e Musica, che sono parte del nostro patrimonio storico, e di potenziare la conoscenza delle lingue straniere, del digitale, della Geografia economica. Riportiamo Quarto capitolo. Cultura in corpore sano: musica, storia dell’arte e sport. “L’insegnamento pratico della musica va riportato nelle scuole primarie attraverso docenti qualificati, e rafforzato nelle scuole secondarie di primo grado attraverso la formazione dei docenti di musica già in servizio. Per quanto riguarda gli istituti comprensivi, possono essere realizzate sinergie utilizzando i docenti già in servizio nelle scuole secondarie per affiancare i colleghi delle primarie nell’ora di musica. Un’ipotesi dell’introduzione di 2 ore a settimana di educazione musicale nelle classi IV e V della scuola primaria…potrà interamente essere coperta dalle nuove assunzioni. Gli iscritti nelle GAE per le varie classi di concorso afferenti all’educazione musicale sono infatti 5.402…. Le scuole non saranno sole in questa sfida: al loro fianco sarà importante mobilitare tutte le istituzioni musicali del Paese, in primo luogo i conservatori ma anche gli enti lirici e sinfonici, bande militari e civili. … Anche lo studio della Storia dell’Arte e Disegno va rafforzato, soprattutto nel biennio dei licei e degli istituti turistici… Si tratta di una introduzione ordinamentale che si potrà sostenere attraverso le nuove assunzioni di soggetti iscritti nelle GAE per classi di concorso in questione (3.400 classi). Abbiamo bisogno di introdurre l’educazione motoria e lo sport, in particolare nella primaria. …. Gli oltre 5.300 iscritti nelle GAE per le classi di concorso “educazione fisica” permetteranno di inserire 1 ora a settimana di educazione fisica nelle classi dalla II alla V della scuola primaria”. Nel paragrafo “La prossima alfabetizzazione: lingue straniere, coding, economia”, il leitmotiv è che molto, quasi tutto si può realizzare, utilizzando i docenti che verranno assunti e inseriti nell’organico funzionale; una previsione che riteniamo ragionevole. “Rafforzare l'insegnamento in lingua straniera con la metodologia CLIL nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado attraverso un potenziamento del Piano di Formazione dei docenti…. Dobbiamo fare in modo che l’apprendimento sia precoce, attivando percorsi fin dalla scuola dell’infanzia. E’ fondamentale che una parte di ciò che i bambini imparano sia veicolato direttamente in lingua straniera, potenziandone l’apprendimento nella scuola primaria. L’uso del Content and Language Integrated Learning, già obbligatorio per il V anno dei licei e degli istituti tecnici, dal prossimo a.s sarà esteso anche nella Primaria e nella Secondaria di I grado… Solleciteremo i ragazzi ad essere produttori digitali. … Serve un piano nazionale che consenta di introdurre la programmazione a partire dalla primaria… Valorizzeremo le discipline economiche anche all’interno del percorso dei licei … L’economia deve essere una disciplina accessibile agli studenti di tutte le scuole di II grado.