Le megaprove preselettive nazionali: uno scivolone sulla buccia di banana o un sistema che non va?
In fatto di prove preselettive, l’ennesimo pasticciaccio brutto è a carico del Cineca, il consorzio interuniversitario al quale Maria Chiara Carrozza, nel breve passaggio al palazzo lungotevere, aveva affidato la gestione del concorso di accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina. (Leggi tutto)
° Le megaprove preselettive nazionali: scivolone sulla buccia di banana, o sistema che non va?
In fatto di prove preselettive, l’ennesimo pasticciaccio brutto è a carico del Cineca, il consorzio interuniversitario al quale la ministro Maria Chiara Carrozza, nel suo breve passaggio nel palazzone del lungotevere, ha affidato la gestione del concorso di accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina. Il Cineca ha diramato, via elettronica, alle sedi concorsuali, quiz inappropriati: le domante generali predisposte per l’area medica (30) e per quella dei Servizi clinici (30), sono risultate invertite rispetto alle date previste per la preselezione. Così, il 29 ottobre, 12.168 candidati (a 5.504 contratti per borse di studio) avrebbero dovuto affrontare, nelle sedi universitarie di tutta Italia, quiz relativi alle scuole di area Medica ma si sono trovati a risolvere le domande sui Servizi clinici, programmate per il giorno 31. Venerdì sera, 31 ottobre, il Cineca ha segnalato ufficialmente l’errore; oggi il ministro Giannini firma il decreto che annulla le prove del 29 e 31, per i 11.242 candidati per i quali è stata operata l’inversione; non sarà, invece, necessario ripetere le prove relative alle domande specifiche delle singole aree, né i quesiti comuni a tutti i candidati della formazione medica. I candidati che dovranno ripetere le prove protestano e, sul web, avanzano richieste disparate: chi l’annullamento dell’intero concorso; chi le dimissioni dei responsabili (ed effettivamente il presidente Cineca Emilio Ferrari ha prontamente annunziato, aRaiNews24, che rimetterà il mandato dinanzi al direttivo del Consorzio); chi – il Codacons – annunzia una causa collettiva mirante ad ottenere indennizzi per il danno morale e materiale subìto dai candidati (il Cineca ha dichiarato di voler farsi carico del danno ai candidati, per il rifacimento della prova). Per i concorsi ai quali gli iscritti siano molto numerosi, per legge sono disposte prove preselettive finalizzate a sfoltire il numero di coloro che accederanno allo scritto e all’orale; ciò perché il lavoro delle commissioni costa, e perché inevitabilmente procrastina la conclusione del concorso. Abbiamo memoria di procedure concorsuali durate anni per il grande numero dei partecipanti ma anche per gli inciampi procedurali che le hanno messo sotto la lente della magistratura amministrativa. In effetti, le prove preselettive non sempre hanno abbreviato i tempi di espletamento dei concorsi, perché pur minimizzando il numero dei candidati alle prove scritte e orali hanno però accresciuto il contenzioso sicché l’esito di alcune selezioni è stato deciso dai tribunali piuttosto che dalle commissioni preposte al concorso. Le ragioni del contenzioso sono di varia natura (clientelismo, dilettantismo, dolo, ignoranza, e altre bestialità), e c’è stata anche l’incidenza della casualità (com’è stato, forse, in questo caso di inversione dei data-base); nella prova preselettiva del secondo TFA ordinario, segnaliamo che un valutatore iellato ha chiesto chi fosse l’autore di un certo libro il cui titolo, giusto giusto, è identico in due diversi autori. All’ANIEF preme soprattutto porre questioni di natura docimologica: Qual è l’efficacia delle preselezioni gestite su base nazionale, affidate a consorzi ? Quali vantaggi e svantaggi ha la prova preselettiva su base nazionale, rispetto a una predisposta e gestita dalla commissione stessa che, nel prosieguo del concorso, valuterà le prove scritte e quelle orali ? Le commissioni preposte alla selezione di accesso alle SSIS predisponevano e gestivano in sede locale sia le prove preselettive sia la prova scritta e quella orale. Quali rischi si correvano (il potere delle baronie locali ?), e quali vantaggi se ne avevano in termini di obiettività nella selezione dei candidati ? Erano più efficaci o meno efficaci docimologicamente, rispetto a prove predisposte e gestite su base nazionale da un consorzio che, sovraeminente e lontano, non può che prescindere da ogni peculiarità territoriale ? Giriamo agli esperti le ardue sentenze; noi ci limitiamo ad elencare alcuni dei disastri prodottisi nelle più recenti prove preselettive disposte dal MIUR, per i quali è stato necessario ricorrere al giudizio dei magistrati amministrativi. E’ stato così per le prove preselettive dei seguenti concorsi: a)Concorso D.D.G. 13 luglio 2011, a 2386 posti di d.s. Nell’esercitatore-simulatore pubblicato dal MIUR con 5750 quesiti, il Ministero stesso individuò, pochi giorni prima della prova, 975 quesiti errati o improponibili docimologicamente. Tra i 100 sorteggiati e proposti per la prova preselettiva, noi dell’ANIEF ne individuammo 38 contestabili (e che contestammo); solo a sfogliare il librone dei 5750 quesiti, i candidati bruciarono parte del tempo assegnato per risolvere i 100 sorteggiati. b)Percorsi abilitanti TFA I ciclo - D.D.G. n.74, 23 aprile 2012. I candidati si trovano a rispondere a quesiti nozionistici, adatti ai cultori di enigmistica; un certo numero sono volti a verificare le competenze in lingua italiana, anche con riferimento alla comprensione di testi scritti. In quella occasione, un gruppo di studiosi, esponenti delle principali Consulte universitarie e di Società culturali e professionali, scrisse al ministro dell’istruzione e a Napolitano lamentando il “generale depauperamento della nozione di cultura” nella scelta di quesiti “spesso ambigui, errati, catalogabili più come dati di enigmistica che come dimostrazioni di saperi”. Quanto all’efficacia delle procedure di standardizzaione adottate, risultò che in una classe di concorso il test era così semplice da consentirne il superamento all’80% dei candidati, e in un’altra classe così difficile da lasciar passare soltanto il 3,5% dei candidati. Il ministro Profumo, poverino, si scusò e incaricò il Cineca di rivalutare i punteggi “assegnando il punteggio positivo anche in caso di mancata risposta per le domande riconosciute non corrette”. Ma dopo la “revisione”, l’ANIEF riscontrò altri errori. c) Concorso a 11.542 cattedre e posti - D.D.G. n. 82 -24 settembre 2012. Il Ministro dispone che la prova preselettiva si svolga mediante una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso; nessuno dei 50 quesiti riguarda conoscenze o competenze disciplinari; i più sono intesi a valutare competenze e capacità logico-interpretative e linguistiche o di informatica: Forse, nella testa di Profumo c’è un rovello: la laurea la danno a cani e porci, occorre pertanto preliminarmente accertare che alle prove concorsuali, scritta e orale, giungano persone "in grado di mantenere un filo logico… di interpretare un testo, e che abbiano competenze di tipo informatico e linguistico.”! Sic ! Il Coordinamento scuole Roma fida Profumo a risolvere i quiz ufficiali proposti per la prova. d) I candidati alla preselezione del II ciclo dei corsi TFA per l’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie di I e II grado hanno affrontato i 60 quesiti preselettivipredisposti da una Commissione nazionale nominata dal MIUR. Non pochi dei 147.000 candidati sono perplessi per la qualità della prova, non migliore, sotto il profilo docimologico, rispetto alle ingloriose precedenti.
Come i lettori di questa rubrica di Aggiornamenti sanno, l’ANIEF non è tra gli estimatori dei test preselettivi ritenendoli troppo condizionati dall’alea della casualità ed efficaci solo per verificare livelli tassonomici di padronanza (mastery) e non quelli di “competenza”. Senza considerare gli errori di contenuto nei quali gli esperti-compilatori possono incorrere, e a parte i sempre possibili refusi ortografici, esiste una gamma di sviste nelle quali gli esperti possono incorrere e di equivoci che ingenerano nei candidati condizionandone il tempo assegnato alla prova e il Rate of speed. Accade, ad esempio, che i compilatori predispongano risposte delle quali più d’una è corretta, o nessuna lo è, oppure omettano riferimenti contestualizzanti imprescindibili perché il candidato individui la risposta corretta. Ci chiediamo come sia possibile che il MIUR, dopo essere stato, per un lustro intero, tempestato di proteste e sentenze avverse dei giudici amministrativi continui ad imbarcarsi in questo genere di preselezioni ? Eppure siamo certi che il ministro Giannini poco le apprezzi, perché lo ha dichiarato, in riferimento proprio alla Facoltà di Medicina.