Scuola: Aggiornamenti in progress - Lunedì 7 marzo 2011

° Si parla e straparla della Scuola
Berlusconi ha straparlato sulla scuola pubblica, lo scorso 27 febbraio. Il Cardinale Bagnasco e il vescovo di Piazza Armerina Pennisi hanno mostrato di non gradire l’appoggio del governo alla scuola privata, se il premier penalizza la scuola pubblica. Generale compiacimento, a Sinistra. Il 12 marzo, il PD si mobilita in difesa della Scuola; riportiamo dichiarazioni di rappresentanti PD in VII Commissione del Senato.
Marilena Adamo: “Commentare le parole di Berlusconi contro la scuola pubblica… sarebbe perfino superfluo, soprattutto dopo la ferma presa di posizione del cardinale Bagnasco, se esse non fossero esemplificative del degrado a cui sta portando il discorso politico in Italia“. Vittoria Franco: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono offensive della scuola pubblica e umilianti per i suoi insegnanti… Fa inorridire che il ministro dell'Istruzione non senta l'esigenza di difendere gli insegnanti e la scuola pubblica, ma difenda invece il Presidente del Consiglio… Si capisce finalmente anche il senso dei tagli praticati dal governo in questi anni: lo scopo finale era ed è la demolizione della scuola pubblica". Giuseppe Lumia: “Il prossimo 12 marzo bisogna scendere tutti in piazza per difendere la scuola pubblica dagli attacchi del Presidente del Consiglio”. Albertina Soliani: "In tutti i paesi del mondo viene potenziata la conoscenza e anche la formazione dei giovani, non riducendo i corsi degli studi ma qualificandoli. Il Ministro Gelmini vuole tornare all'avviamento scolastico: giovani poco istruiti e subito a lavoro". Le autorità religiose hanno auspicato una “alleanza educativa” tra servizio statale e privato:“Bisogna superare la contrapposizione tra scuola pubblica e scuola cattolica”, ha detto a Radio Vaticana monsignor Michele Pennisi delegato CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università: “Vogliamo che lo Sato investa di più, anche dal punto di vista economico, in tutta la scuola, sia nella scuola statale come in quella paritaria, per garantire effettiva libertà di educazione”. E’ ragionevole che la CEI voglia il bene della scuola pubblica; meno lineare e ragionevole è l’espressione di compiacimento de il Manifesto (2 Marzo) che plaude alla CEI come al baluardo della difesa della scuola pubblica (e le polemiche contro la legge Berlinguer sul finanziamento ? E le campagne sul finanziamento regionale in Lombardia e altre regioni ?). Così si fa confusione; si rischia di confondere le idee perfino a gente con 50 anni di studi storici e politici. Compiacimento strumentale ? Eccesso di diligenza aziendalistica ? Lo speriamo (e lo comprenderemmo); in alternativa, resterebbe il gioco cinico delle parti… Ma speriamo di no.

 
° Mobilità - Personale della Scuola. Errata corrige. Qualche chance per i trasferimenti
Nel sito del Miur è stata pubblicata la Nota prot. n. 1571 del 3 marzo 2011.
Occorre fare attenzione a qualche errore, segnalato dal Ministero, relativo alla normativa sulle domande di mobilità per l'a.s. 2011/2012. Può capitare che si sbagli ma di recente gli errori del Miur non sono stati infrequenti. Per gli insegnati che aspirano al trasferimento, qualche buona notizia arriva dai dati sulle domande di pensionamento che sono state in numero superiore rispetto agli anni precedenti; i dati dicono che una metà circa dei richiedenti sarebbero potuti restare in servizio ancora qualche anno ma non lo hanno ritenuto vantaggioso. Tra le ragioni che hanno incentivato a presentare le dimissioni, la nuova normativa sul limite d’età per le donne, la paura che nel futuro i benefici previdenziali perdano consistenza, e la delusione per le crescenti difficoltà di lavoro; qualcuno ha dichiarato – e ci fa piacere – di aver preso la decisione anche per far posto ai giovani, in questi anni di grande disoccupazione. Le regioni nelle quali più alto è stato il numero delle dimissioni sono Lombardia, Campania e Sicilia (circa 4mila domande), seguono Puglia e Lazio (3 mila). Molte le domande di pensionamento a Palermo (oltre seicento, con un incremento del 22% rispetto allo scorso anno).

 
° L’andamento paradossale di un’iniziativa “salva precari” in Liguria
Ma non ci sorprende, perché la “salvaprecari” è stata assurda fin dall’origine.
L’iniziativa, progettata da Regione Liguria e da USR-Liguria, era stata decisa nello scorso novembre e finanziata dal Fondo Sociale Europeo con una dote di 3 milioni. Ne sarà utilizzato, si prevede, per un trentesimo perché, a fronte delle decine di migliaia di precari della scuola che si progettava di coinvolgere (160 docenti e per il resto assistenti amministrativi e tecnici), da impiegare per il potenziamento dell’offerta formativa e per l’orientamento scolastico, sono pervenute soltanto una ventina di domande, per cui basteranno 100000 euro di finanziamento.
(Fonte: Corriere mercantile di Genova, 4 marzo)