° Il ministro Giannini ha presentato i risultati della consultazione su “La buona scuola”
• Alcuni risultati salienti; • Alcune conclusioni che il MIUR ricava dai risultati; • Nostre valutazioni.
Alcuni risultati salienti. 1) Emerge in modo inequivocabile, dalla consultazione che il pubblico servizio di istruzione e formazione non va ridotto di un anno, e che anzi va potenziato con lezione in più (per consolidare la coscienza civica, per l’apprendimento delle lingue straniere, per accrescere le ore di educazione fisica e di educazione musicale), e ampliando l’offerta formativa (Tempo prolungato, Tempo pieno, compresenze garantite nel Primo ciclo, recupero dei "debiti" nelle scuole secondarie superiori). Questo risultato della consultazione evidenzia quanto i valori della democrazia permeino a fondo la pubblica opinione, essendo il diritto dei cittadini all’istruzione tra quelli fondamentali sanciti nelle democrazie; lo Stato ha il dovere di garantirlo.
2) E dalla consultazione emerge inequivocabile un altro risultato: non si può attendere oltre, per dare ai supplenti ciò che ad essi è dovuto. Lo tsunami che inonda le strategie politiche del primo governo Renzi è nato, si sa, dal ricorso inoltrato, alla Corte di Giustizia di Lussemburgo, dai precari “sfruttati” dallo Stato, e se Dio vuole, lo sfruttamento finisce qui: in materia di formazione iniziale e di reclutamento degli insegnanti, nessuno più dovrà dipendere delle mutevoli scelte politiche: giravolte, anche a gradi 180, arbitrarie o discrezionali, incivili comunque perché in un Paese civile le norme non dovrebbero produrre effetti retroattivi come, invece, è accaduto per un numero di anni tale da avere compromesso le prospettive di lavoro di una intera generazione di giovani laureati (o plurilaureati), e abilitati (o pluriabilitati), onusti di titoli culturali quanti mai la Scuola italiana aveva conosciuto nei propri quadri. Semmai, dalla “consultazione” si intravedono perplessità circa le competenze dei valutatori che dovrebbero procedere a premiare la carriera dei docenti: chi valuterebbe i valutatori ?. Non diamo per acquisito che la partita delle assunzioni sia chiusa, perché resta da finanziarle spostando milioni verso la Scuola; sottraendoli a che cosa ? Quanto è stato stanziato nella Legge di Stabilità dovrebbe coprire tante e tante voci di spesa da suscitare perplessità (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/815110/index.html, “Nota di lettura” n.71), all’esame tecnico degli uffici del Senato, come abbiamo scritto, lo scorso 9 dicembre. Qui si parrà la sua nobilitate (di Renzi), perché dovrà togliere l’osso dal morso di qualche cane; sarà in grado di toglierlo al morso dei delinquenti (romani o non), o ricavarli dalle rendite e dai profitti finanziari ?
3) Così originatasi, dall’ira dei giovani precari, l’attenzione alla Scuola è stata accresciuta dalla condizione dei disoccupati (un giovane su due), e alla fine anche i più beceri conservatori hanno capito che il mondo della Scuola e quello del lavoro devono viaggiare sullo stesso binario; conservatori, a destra ma sopratutto a sinistra, che si sono trastullati in pregiudiziali ideologiche contro la pari dignità formativa di scuola e di lavoro, e contro la possibile sinergia delle due esperienza, mentre in tutto il mondo questa sinergia è attuata alla maniera di un investimento sociale (l’attività lavorativa richiede sempre maggiori competenze e, reciprocamente, la formazione culturale è decisiva, oltre che per lo sviluppo della persona, per acquisire competenze professionali). 4) Emerge in modo inequivocabile, dalla consultazione: La carriera retributiva degli insegnanti andrà calibrata con il mix di anzianità e merito. E’ questa l’opinione della maggioranza di coloro che si sono espressi sulla delicata questione. Su ItaliaOggi del 16 u.s., Alessandra Ricciardi così sintetizza: “Gli scatti di merito, così come delineati dal governo nella Buona Scuola, vanno smontati per il 60% del campione di utenti che ha partecipato alla consultazione sulla proposta… Se il progetto iniziale parlava di scatti di sola competenza costruiti in base a crediti e in modo da valorizzare la professionalità e l'aggiornamento con aumenti per il 66% dei docenti, il 14% del campione chiede che restino gli aumenti per anzianità e per tutti. Il 46% chiede invece un sistema misto di merito e anzianità… Del resto, che il meccanismo così come delineato dovesse essere rivisto era stato lo stesso premier, Renzi, ad ammetterlo… Punto che sembra al momento immodificabile è quello finanziario: in prima battuta la coperta dovrà essere la stessa degli attuali scatti di anzianità”. Un punto che sconfessa il Premier che doveva valorizzare la funzione docente.
Riportiamo alcuni stralci dalla presentazione (lunedì 15 dicembre) dei risultati della consultazione. “Piano assunzionale: fine delle Graduatorie e svuotamento delle GAE; organico funzionale di rete per offerta formativa e miglior gestione; Assunzione precari, stabilizzazione, continuità didattica, annuncio del nuovo concorso). Si realizzerà alle seguenti condizioni: •formazione •anno di prova rafforzato •organico funzionale non solo per neoassunti •mobilità di organico funzionale e cattedra Per cosa usare l’organico funzionale? Per quali altre funzioni oltre alle supplenze e alla copertura di cattedre vacanti dovrebbero essere utilizzati i docenti assunti? •Per rafforzare le funzioni strumentali; •per organizzare attività extra/curriculari; •per rafforzare la didattica nelle classi con maggior concentrazione di alunni; •per sostenere gli studenti (recupero formativo); •per sostenere gli studenti durante il passaggio tra i cicli. Nel I ciclo: supplenze; tempo pieno; modulo e compresenza. Nel II ciclo: recupero formativo; rafforzare la didattica in caso di “bisogni speciali”. La formazione dei docenti. Il focus strategico sulla formazione; Docenti come migliori formatori di altri docenti; Obbligatorietà della formazione permanente; Formazione esperienziale basata sulla pratica; Rapporto tra formazione e crescita professionale… Con quali caratteristiche: •Gratuita e organizzata dal MIUR; •In periodi tranquilli dell’anno; •Gestita a livello regionale, sfruttando reti di scuole; •Premiare chi forma altri, incentivi a innovatori; •Standardizzabile; •Gestita da docenti; •Valutata; •Valorizzare il raccordo con università e centri di ricerca; •Coinvolgere le associazioni professionali vicine alla scuola; •Tenere conto degli obiettivi della scuola; •Avere risorse certe… Come rafforzare o modificare il modello attuale dell’alternanza? - Sgravi fiscali per le imprese che accolgono e/o assumono studenti; - Aumento ore di alternanza; - Avvicinamento al mondo del lavoro, associato a pratiche laboratoriali per rafforzare motivazione; - Snellimento burocratico;- Rafforzamento ore di pratica nei tecnici e professionali; - Potenziare stage ed esperienze lavorative nel periodo estivo; - Cambio di mentalità nell’accogliere gli studenti da parte di imprese…”.
Alcune nostre considerazioni, già spesso enunciate e che confermiamo a questo punto del dibattito:
• Le attuali funzioni e prerogative didattiche del Collegio docenti vanno confermate. Occorrere mettere bene in chiaro che, a normativa vigente, non è data al d.s. la facoltà di interferire sulla didattica, e meno ancora di assumere provvedimenti che, però, sono enunciati in La Buona Scuola (quali: “…prevedere un potenziamento di ore in altre discipline o fare attività di laboratorio o altre attività extra-curricolari, nonché organizzare l’orario scolastico in modo flessibile”). La finalità educativa delle scuole postula che decisioni del tipo sopra citato siano prese dal Collegio dei docenti, nel quale i convincimenti del d.s. valgono un voto, quello che gli è attribuito come docente.
• Il sistema dei “crediti” proposto per valutare il merito. L’Anief chiede si faccia distinzione tra i crediti valutabili obiettivamente e quelli che non lo sono. Consideriamo bene accertabili i crediti professionali (“quelli assunti all’interno della scuola per promuovere e sostenerne l’organizzazione e il miglioramento, sia nella attività ordinaria sia in quella progettuale”), in quanto presuppongono nomine formali; lo stesso diciamo dei “crediti formativi”. Rifiutiamo, invece, il criterio dei crediti didattici (che La buona scuola connota con riferimento “alla qualità dell’insegnamento in classe e alla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti”, e che propone di attribuire ai docenti in grado di dimostrare «capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti». Occorre tenere presente che la responsabilità della didattica non è individuale ma collegiale; inoltre, se i livelli di apprendimento degli studenti saranno utilizzati per valutare la competenza didattica dei docenti (computando i punteggi che gli alunni conseguono nei test Invalsi disancorati dalla pratica didattica delle classi), si penalizzeranno ottimi professionisti che insegnano in scuole difficili.
• La furbata della progressione di carriera da riservare solo ai 2/3 dei docenti. La maggioranza di coloro che si sono espressi su questa proposta cervellotica inserita in “La buona scuola” ne danno una giudizio negativo. Per noi è offensiva dell’intelligenza dei docenti: in quanto accompagnata con la proposta di abolire gli scatti stipendiali, a conti fatti, comporta tagli severi del monte retribuzioni complessivo destinato agli insegnanti. C’è un Machiavelli dentro il MIUR ? Ma un precedente c’è, e risale alle assunzioni erga omnes fatte a partire dagli anni Settanta. La quota percentuale di docenti di ruolo era minima, e i sindacati si posero l’obiettivo dell’ampliamento dei ruoli organici (nell'autunno del 1972 si ebbero quattro giorni di sciopero). L’art.17 della Legge delega Misasi 30 luglio 1973 n.477 dispose l'immissione in ruolo attraverso una graduatoria ad esaurimento; fu anche indetto un maxicorso abilitante “speciale” con il quale furono immessi in ruolo 200.000 insegnanti; di colpo, il tasso di precariato passò dal 52% al 28%.La genialata, quale si prospetta in La Buona Scuola consiste nel taroccare la progressione della carriera, in analogia con ciò che allora si fece, varando un contratto ispirato alla “unitarietà” della funzione docente in tutti i gradi di istruzione.
• Quali supplenze vanno affidate agli insegnanti titolari in Organico funzionale. Le supplenze brevi sono sporadiche e si presentano all’improvviso; per queste, è utile che il d.s. ricorra all’Organico dell’Autonomia; quando, invece, l’assenza del titolare supera i 10 giorni, il supplente va nominato dalla graduatoria di circolo/istituto relativa alla classe di concorso del titolare assente. E per questo personale in Organico funzionale è urgentissimo definire una indennità nel caso che, titolare nell’organico di “rete”, debba prestare servizio in scuole di più sedi comunali differenti, distanti. E si cominci a riflettere seriamente su come calcolare (e retribuire) il lavoro dei docenti che sono impegnati in insegnamenti per i quali si procede alla correzione e valutazione degli scritti.
Leonardo MAIORCA