Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì 14 aprile 2011

° Piano Scuola Digitale - A.S. 2011/2012
Il Dipartimento per la programmazione e gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali – D.G. studi, statistica e sistemi informativi, Uff. V, ha pubblicato un avviso sui finanziamenti per la scuola statale primaria e per la secondaria di II grado, destinati all'acquisto di kit tecnologici a supporto della didattica in classe.
Le scuole statali primarie e secondarie di secondo grado (gli istituti comprensivi possono presentare la richiesta solo per la scuola primaria) possono richiedere il kit (composto da lavagna digitale, videoproiettore e computer) esclusivamenteon line compilando il formulario disponibile sul Portale SIDI, al quale sarà possibile accedere seguendo il percorso:
Rilevazioni > Osservatorio tecnologico > Rilevazioni > Denominazione: Richieste LIM.
Il formulario sarà accessibile dal 13 aprile 2011 fino alle ore 14,00 del 29 aprile 2011.

 
° Rappresentanze sindacali unitarie. Dal 5 al 7 marzo 2012 si procederà al rinnovo
Finalmente l’ARAN annunzia la data delle nuove elezioni RSU nel pubblico impiego
I comparti di contrattazione saranno ridefiniti entro quest’anno (a norma del decreto 150/2009, il c.d. Decreto Brunetta); le liste dovranno essere presentate entro il giorno 8 febbraio 2012.

 
° Pregevole “speciale”, prodotto da Tuttoscuola, sulla realtà del precariato

E’ reperibile su tuttoscuola.com del 5 aprile. Ne riportiamo alcuni passi. Nelle NEWS n. 484 del 11 aprile, si sottolinea l’enorme dimensione del problema precariato.

 
È un fenomeno strutturale del sistema di istruzione italiane, per il quale non bastano semplici soluzioni amministrative. Urgono politiche concrete per il personale, anche sbloccando i concorsi, fermi da oltre 10 anni, con la conseguenza che circa 120 graduatorie della scuola secondaria di II grado risultano esaurite, specialmente per le discipline tecnico-scientifiche.

Precari. Quel tabù del rapporto tra organico di diritto e organico di fatto

Mediamente ogni anno, se pur con attenuazione negli ultimi tempi, vengono nominati circa 100 mila docenti precari e circa 50 mila Ata (nomine annuali o fino al termine delle attività). Tuttodipende dalla non coincidenza tra organico di diritto e organico di fatto. Il primo è quello ufficiale che individua chiaramente posti e classi con determinazione puntuale del personale da utilizzare; il secondo è la situazione vera e reale del fabbisogno di posti e classi con effettiva individuazione all’inizio dell’anno scolastico di tutto il personale che serve per garantire il servizio… Mentre sui posti di diritto, può andare soltanto il personale titolare (quasi tutto di ruolo), succede che sui posti di fatto istituiti in più vadano soltanto precari…. Perché non infrangere questo tabù e stabilizzare tutto il personale (di ruolo e non) che assicura effettivamente il funzionamento della scuola? Tradotto in soldoni: perché non assumere tutto il personale che di fatto serve, visto che già, comunque, lo si paga?
10 anni di precariato confermano una patologia stabile
Se si confrontano i dati di organico di fatto del 2000-01 con quelli del 2009-10 si può rilevare che nel corso di un decennio il precariato docenti è rimasto sostanzialmente stabile…
Un docente ogni 7 è precario
Dieci anni fa i docenti precari (annuali o fino al termine delle attività) in servizio nella scuola statale italiana erano 117.685; l’anno scorso erano 116.973, cioè più o meno la stessa quantità…. Nel 2000-01 vi erano in cattedra complessivamente 824.178 docenti, di cui, appunto, 117.685 con contratto a tempo determinato. Il tasso medio nazionale di precarietà era, quindi, del 14,3%, equivalente ad un docente precario ogni sette. Dieci anni dopo i docenti in servizio erano scesi a 795.342 (circa 29mila in meno), ma il numero di quelli con contratto a tempo determinato, come si è visto, era stato quasi confermato, facendo registrare un tasso di precarietà pari mediamente al 14,7%, il rapporto di un docente precario ogni sette.
Nel 2000-01 erano sotto la media nazionale del 14,3% le regioni del Sud e del Centro, mentre le regioni del Nord Ovest superavano il 18,5%. Dieci anni dopo, il Mezzogiorno scendeva sotto la media nazionale in modo consistente, mentre nel Centro Nord si accentuava il tasso di precarietà con l’incremento nelle regioni del Nord Est che sfioravano quasi il 20%.

Infanzia: docenti in aumento con tasso di precarietà critico(…omissis).Precarietà ai minimi nella primaria del Mezzogiorno (…omissis).La Toscana incrementa di 10 punti la precarietà tra docenti della Media (…omissis).Molto alta la precarietà alle superiori (…omissis). (Fonte: Tuttoscuola, 5 aprile)