° Novità nel percorso di laurea in Medicina
L’Ufficio Stampa del Miur ha dato notizia della presentazione del nuovo percorso, fatta (28 luglio) dai ministri Gelmini e Fazio
L’obiettivo della riforma del corso di laurea in medicina è, dice il comunicato, quello di: “rafforzare la qualità della formazione specialistica post laurea, accrescere la partecipazione degli specializzandi all’attività professionale con esperienze sul campo, rendere più compatto il percorso complessivo, evitare tempi morti tra una fase e l’altra ed incentivare la partecipazione dei giovani medici al dottorato di ricerca”. Nel comunicato si evidenziano le novità di seguito:
"1- Formazione degli specializzandi: - la scuola di specializzazione dura un anno in meno. La durata dei corsi di specializzazione viene avvicinata a quella europea: le specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3per alcune aree particolari; - continua la selezione delle sedi dove sono attivate le scuole di specializzazione, al fine di garantire che solo le sedi effettivamente più qualificate dal punto di vista scientifico possano ospitare le scuole. In 3 anni si è passati da 1.800 a 1.100 scuole; - saranno definiti, d’intesa con il CUN, ordinamenti delle scuole che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all’attività professionale, con un modello 2+2 o 2+3, con una prima metà di formazione più teorica, seguita da seconda metà dedicata all’attività diretta dello specializzando.
2- Dottorato: Durante la specializzazione sarà consentito, nell’ultimo anno, di svolgere contemporaneamente il dottorato. In questo modo si consente allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi ed entrare nel mondo del lavoro più rapidamente, come accade all’estero e nei migliori sistemi formativi, come quelli anglosassoni.
3- Laurea: L’intenzione dell’Italia è di confermare la durata di 6 anni del percorso di laurea, mentre il tirocinio valutativo di 3 mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, verrà incorporato nella stessa. L’esame di laurea, quindi, inglobando anche l’esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante. Questa scelta dovrà avvenire previo confronto in sede europea, in modo da garantire l’uniformità delle scelte del nostro ordinamento con quelle dell’Europa…."
° Iniqua distribuzione, tutta a favore del Nord, dei posti per le assunzioni in ruolo
Riportiamo la dichiarazione dell’On. Tonino Russo (PD) sulla Con la sentenza n. 4286, emessa il 14 Luglio, dal Consiglio di Stato. La dichiarazione è stata riportata, lo scorso 26 luglio, su Giornale di Sicilia e su la Repubblica
Con la sentenza n. 4286, emessa il 14 Luglio, il Consiglio di Stato ha annullato i decreti ministeriali relativi alle immissioni in ruolo degli ultimi tre anni. L'annullamento riguarda esclusivamente l'immissione in ruolo di insegnanti relativa alla ripartizione del contingente fissato tra regioni e province. La motivazione evidenzia l'iniqua e sproporzionata distribuzione,
tutta a favore del Nord, dei posti per le assunzioni in ruolo. «Il ministro Gelmini faccia chiarezza con la massima urgenza e, soprattutto trovi il modo per riequilibrare i contingenti di immissioni, risarcendo gli insegnanti delle province della Sicilia che sono stati ignobilmente discriminati». In attesa dell'intervento del ministero centinaia di docenti sono comunque già pronti a chiedere, in caso di reiterate penalizzazioni, una sospensiva al Tribunale amministrativo. Sospensiva che in base alla sentenza del Consiglio di Stato sarebbe pressoché automatica. Un Tar di classe…
(Fonte: Tonino Russo - Newsletter N° 56 del 29 luglio 2011)
° Mille cattedre in meno per i supplenti
Sono le mille cattedre, circa, che i “vicepresidi” lasciano per collaborare con i dd.ss. Dal prossimo settembre, negli istituti con meno di 55 classi, anche il collaboratore più stretto del dirigente scolastico dovranno tenere regolarmente lezione: per effetto di una norma della legge finanziaria, l’esonero, anche parziale, dall’insegnamento non è più previsto.