° Urge chiarezza sul criterio da adottarsi per le oltre 30mila nomine
Con equanimità e saggezza, il Miur potrà rispettare sia i diritti di coloro che nell’agosto 2010 erano in testa alle vecchie GaE, sia i diritti di coloro che sono in testa alle graduatorie ora vigenti, formulate secondo i criteri scaturiti dalle sentenze della magistratura amministrativa e della Corte Costituzionale.
E’ evidente a tutti che se il Miur avesse ottemperato tempestivamente a quanto disposto dai giudici amministrativi, i docenti precari non avrebbero trascorso mesi e mesi in apprensione e non si troverebbero adesso a guardarsi in cagnesco, nell’imminenza delle nomine a t.i. Si spera che il Miur segua risolutamente la via maestra della legge senza lasciarsene distogliere dagli argomenti pretestuosi (e francamente risibili) di chi getta ombre sulla correttezza dei punteggi dei docenti che hanno insegnato nelle scuole meridionali. Sono oltre 30mila quelli che, con pieno diritto e secondo le regole vigenti, si sono trasferiti nelle graduatorie del Nord, seguendo una direzione ormai atavica. Fin dagli anni sessanta, l’ossatura portante del corpo docenti, nelle scuole del Nord, è formata da insegnanti meridionali, è il loro valore professionale è testimoniato dalla qualità stessa delle scuole, che tutti riconoscono. Questi 30mila docenti che hanno deciso di andare lì dove il lavoro c’è, vanno accompagnati con la nostra solidarietà, comprensione, augurio, con l’apprensione commossa di chi ha l’età, l’esperienza (e il cervello) sufficienti a capire verso quali sacrifici e stenti vanno, e sufficienti a capire che vanno rispettati anche i diritti di coloro che, in testa alle vecchie graduatorie lo scorso anno, andavano nominati già sui posti vacanti. Ciò con buona pace dei fomentatori di discordia, che vorrebbero i giovani beccarsi come i capponi di Renzo, e che il diritto al “posto fisso” lo riconoscono solo ai raccomandati e ai rampolli della casta. Si vergognino
° Avviata la formazione per gli immigrati, finalizzata alla integrazione
Il CdM ha varato il percorso nel quale gli immigrati potranno acquisire i “crediti” necessari ad ottenere il permesso di soggiorno
Gli stranieri che giungono in Italia e vogliono stabilirvisidovranno conseguire un certo punteggio da acquisire imparando l’Italiano (almeno al livello a2 del Consiglio d’Europa), conoscendo la Costituzione italiana e la cultura civica (da dimostrare con un test), e iscrivendo i figli a scuola (perde 15 punti chi non li manda a scuola). La norma si applica agli immigrati dai 16 anni in su, con qualche eccezione a favore di persone in particolari condizioni. Sarà possibile raggiungere 30 crediti in due anni, partendo da un bonus di 16; chi, colpevole di reati o dei comportamenti omissivi previsti nella nuova norma, perderà punti, a quota azero vedrà notificarsi il provvedimento di espulsione.
(Fonte: Avvenire - 29 luglio 2011)
° Chiarimenti sull’aggiornamento delle graduatorie di istituto
ItaliaOggi (2 giugno) riporta quelli forniti (28 luglio) dal Miur, con riferimento alle domande di inserimento nelle graduatorie di istituto. Ne diamo, di seguito, la sintesi
Dalle Faq si evince che possono presentare il modello A2 oppure A2bis, oltre che gli aspiranti esclusi dalle graduatorie, anche quelli inclusi con riserva, e si evince che sono da considerarsi “nuovi iscritti” tutti coloro che non figurano negli elenchi in possesso alle scuole per il biennio 2009/2011 (anche se figuravano negli elenchi per il biennio 2007/2009). Il vecchio sistema di convocazione telefonica e telegrafica è al tramonto. Gli aspiranti faranno bene a dotarsi di indirizzo di posta elettronica, almeno di uno privato, perché le scuole interpellanti, operando mediante il sistema Vivifacile, procederanno ad inviare la convocazione via e mail; non v’è obbligo di dotarsi di e-mail istituzionale e meno che meno di pec (per ottenerla occorre registrarsi sul sito www.postacertificata.gov.it) ma il sistema Vivifacile le cerca prima di cercare l’indirizzo di posta elettronica privato. ItaliaOggi segnala che non è mancato l’errore, l’ennesimo in questi ultimi mesi, nella predisposizione dei modelli fac simile: “il modello A1 è sbagliato nella parte che non consente ai titolari dei diplomi accademici di II livello di strumento musicale di presentare la domanda. Gli abilitati negli anni successivi al primo corso abilitante possono iscriversi alla seconda fascia delle graduatorie di istituto. In più l’amministrazione ha spiegato che chi passa dalla terza alla seconda fascia, per strumento musicale, non deve ripetere l’inclusione nella graduatoria”.
(Fonte: ItaliaOggi - 2 agosto 2011)