Scuola: Aggiornamenti in progress - venerdì 28 maggio 2010

Alle due gentili signore, un grazie per l’apprezzamento al nostro lavoro.
 
Due dichiarazioni sulla data d’inizio delle scuole, da la Repubblica (24 e 25 maggio); una addirittura è del Ministro. Quando al Miur uno che a scuola ci abbia lavorato?
Ma che li buttiamo a fare questi soldi per la scuola? Viva, ancora e sempre, Deschooling Society (by Ivan Illich): così sarà contenta, ritengo, anche la Confindustria. Nell’articolo intitolato “Giusto fare le vacanze lunghe.. meno stanno a scuola e meglio è”, la scrittrice, professoressa Paola Mastrocola (con una risatina, riferisce l’intervistatrice, che dietro l’ironia nasconde scoramento; ma che noi non sapremmo come interpretare) auspica che i ragazzi abbiano più tempo “per guardarsi dentro”. Giusto giusto il tempo della scuola. Così a lei è accaduto:”Ero una ragazzina timida e solitaria, introversa. Per me stare via dalle aule quattro mesi era un sogno… passavo le ore sul balcone a leggere o giocare”. Dichiara decisa: “A scuola il 30 settembre ? Io sarei entusiasta… Per come è oggi la scuola, meno ci stanno i ragazzi e meglio è. Come insegnante trovo più giusto che abbiano tempo per riflettere, stare da soli, trovare le passioni che hanno dentro si sé. – Scuola da buttare ? – Ora serve soprattutto come contenitore sociale visto che tutti i genitori lavorano, le famiglie sono desertificate. Comunque, meglio in classe che davanti ai mille schermi che rimbambiscono”. Le ultime parole, ci consolano, in parte, come insegnanti; invece, della seconda dichiarazione, quella della Gelmini, non c’è da salvare proprio nulla. Riportiamo il passaggio in cui l’articolo di la Repubblica riporta la dichiarazione del Ministro, intervistata da Sky TG24: “Io sono molto aperta su questo, se ne può discutere. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze. La scrittrice, i ragazzi li manderebbe sul balcone a guardarsi dentro; la Gelmini, più estroversa e pragmatica, li manderebbe a guardare fuori, in spiaggia. Aspettiamo, sempre meno pazienti, che di scuola si parli con argomenti pedagogici e non per esprimere psicoargomentazioni, nè motivando con esigenze economiche, come questo ministro sta facendo fin dal giorno dell’insediamento: che vada a fare il ministro del bilancio. Intanto registriamo che la Mastrocola ci aveva azzeccato (- Chi sarà contrario ?. – Soprattutto i genitori…), perché il fronte dei genitori è compatto: riducendo i 200 giorni di scuola – dicono - si va al di sotto dello standard europeo e ”si fa cassa sulla pelle delle famiglie”. Anche da questo versante, noi insegnanti abbiamo poco da rallegrarci perché quel “ si fa cassa sulla pelle delle famiglie” lascia intendere che la preoccupazione non siano le lezioni minniattiate, bensì i soldi per la Babysitter. A volere ascoltare una dichiarazione sensata, non ci resta che rivolgerci a un addetto ai lavori, l’opinione di un uomo di cultura: “Sarebbe un errore. Il tempo dell’apprendimento è il tempo dell’interiorizzazione, per imparare ci voglio tempi lunghi..”, spiega Benedetto Vertecchi, pedagogista, docimologo.
 
Si va al riordino del settore della Educazione degli Adulti; anche lì, tagli.
L’onda lunga del famigerato (per noi docenti) art. 64 (Capo II “Contenimento della spesa per il pubblico impiego”) del Decreto legge 112/08, convertito con la legge 133/08, arriva adesso su questo settore virtuoso, oltremodo benemerito per la sua valenza sociale.
Il sistema della Educazione degli Adulti - predisposto per utenti italiani e stranieri di età tra 16 e 65 anni che non hanno assolto l'obbligo di istruzione o non sono in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore -, è un settore di grande importanza (con obiettivi quali il consolidamento delle competenze di base e l’alfabetizzazione linguistica degli immigrati), e dai grandi numeri (nell’a.s. 2007/2008, 482.570 iscritti, di cui 402.288 presso i Centri Territoriali Permanenti, e circa 77.000 presso i corsi serali per il conseguimento del diploma o della qualifica). Nell’anno 2007/2008 hanno operato oltre 500 CTP, e quasi 900 istituti di Istruzione secondaria di secondo grado gestori di corsi serali (compresi quelli attivati in 150 Istituti penitenziari): i corsi per il primo ciclo di istruzione sono stati 4000, altrettanti sono stati quelli finalizzati all’integrazione linguistica e sociale di cittadini stranieri, altrettanti sono stati quelli finalizzati al conseguimento di un titolo di studio secondario di secondo grado; i corsi brevi di alfabetizzazione funzionale sono stati oltre 12000. La riorganizzazione del settore – con accentramento dell’intero servizio nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli adulti (CPIA) si accompagnerà a tagli per oltre 2000 unità di organico quasi tutte nella scuola secondaria di II grado: in conseguenza della riduzione dell’orario, gli insegnanti passano da 5729 a 3700 unità).